Chi sono gli amori di Renato Zero…
I trascorsi sentimentali di Renato Zero non sono fatti solo di «avventure scellerate», ma soprattutto di amori importanti. Di fatto, la sola grande storia d’amore che risulta confermata ufficialmente dal cantante nel corso della sua vita è quella con Lucy Morante, ma ci sarebbe anche Enrica Bonaccorti, che a maggio ha parlato proprio del rapporto con l’artista in un’intervista al Corriere della Sera: «Resta un amico. Era Renato Fiacchini che diventava Zero, io fingevo di essere la sua agente, mettevo un abito serio e andavo a vendere le sue serate nei bar. A volte mettevo una tutina nera con le frange e mi esibivo con lui, inventando finte pubblicità. Avevamo vent’anni, ci accomunava un sogno di futuro che di certo avremmo conquistato, senza pensare al come, al cosa».
Un fidanzamento giovanile quello tra Renato Zero ed Enrica Bonaccorti, a cui poi è seguita una lunga storia, appunto, con Lucy Morante. «Con Lucy non ho mai davvero rotto. È sempre stata parte della mia vita: l’esperienza più bella. E quando non rompi, non hai bisogno di ricucire. Semplicemente, ti ritrovi, e ti riconosci», disse Renato Zero al Corriere.
Renato Zero e quell’amore durato vent’anni…
L’amore non è mancato nella vita di Renato Zero, il matrimonio sì, visto che non si è mai sposato. «Di sposarmi non m’è mai venuto in mente. Ho avuto tante storie, ma non sono mai stato cliente di negozi che vendono bomboniere: ho scelto di sposare il mio pubblico», svelò a Domenica In dall’amica Mara Venier. Eppure Enrica Bonaccorti rivelò che stavano pensando proprio al matrimonio: «Con Renato avevamo deciso addirittura di sposarci, dopo un paio d’anni ci siamo lasciati e ognuno si è riaccasato, io con quello che sarebbe diventato mio marito. Lui, dopo qualche mese dalla nostra separazione, ci tenne a comunicarmi che si era innamorato di nuovo. “La conosco?”, gli chiesi. E lui: “Lo conosci”. Sono stati insieme vent’anni, mentre io, con mio marito, meno di due».
Molti anni fa Renato Zero raccontò comunque che negli anni a venire si sarebbe visto al fianco di una donna. «La donna è il rifugio. Fa meno paura dell’uomo, è più rassicurante, si apre senza bisogno di carte di credito o passepartout. L’uomo è più ermetico, è conquista, possesso, competizione, disponibilità senza limiti. Essere uomini è un impegno massacrante. La donna è meno aggressiva, anche perché con la sua forza tranquilla ha saputo raggiungere la parità e anche ruoli di comando. Non ho mai cercato donne-tigri, ferine, ma donne serene, spiritose».