I medici staccheranno la spina al dodicenne Archie, secondo quanto ha deciso la Corte di Appello di Londra. Archie Battersbee è in coma dal 7 aprile scorso, quando la madre lo ha scoperto impiccato con una corda al collo nella loro casa nell’Essex. I soccorsi erano riusciti a salvare il dodicenne, ma il cervello del ragazzino era stato danneggiato irreparabilmente, al punto che i medici hanno stabilito che avesse compromesso quasi del tutto il suo funzionamento.
Ora la Corte di Appello di Londra ha deciso di respingere il ricorso dei genitori di Archie, confermando la decisione dei medici del Royal London Hospital di “staccare la spina” al ragazzo. In primo grado, infatti, era già stato stabilito di scollegare Archie da ogni supporto vitale perché non vi sarebbero possibilità di ripresa né di guarigione. Alla base di questa decisione c’è il principio giuridico secondo cui deve sempre prevalere la tutela del minore, anche contro la volontà dei genitori. A quanto riferisce la stampa estera, sembra che appena poche ore prima della decisione emessa dalla Corte di Appello il padre di Archie Battersbee sia stato vittima di un infarto, che ora lo avrebbe costretto a un ricovero in gravi condizioni.
Archie in coma da dodici anni, le ipotesi sulle cause della tragedia e la decisione della Corte d’Appello
La dinamica del terribile evento non è mai stata chiarita. Da quando il piccolo Archie Battersbee è stato ritrovato con una corda al collo e il cervello irreparabilmente danneggiato, si era ipotizzata l’eventualità di una sfida online finita in tragedia, escludendo quindi l’ipotesi di incidente domestico. A supporto di questa eventualità, però, non sarebbero mai state trovate tracce né indizi. Finora Archie è stato tenuto sotto ventilazione artificiale e i genitori hanno ottenuto che la sentenza non sia eseguita fino a mercoledì 27 luglio, precisamente entro le ore 14, che dovrebbe permettere un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
I genitori di Archie Battersbee sarebbero spinti dal sentimenti religioso che li ha portato a opporsi fin da subito alla possibilità di staccare la spina al dodicenne. Secondo i giudici della Corte di Appello, “Archie è in coma profondo e non ha nessuna speranza di riprendersi. Morirebbe, comunque, tra qualche settimana”, aggiungendo inoltre che “Benché la mamma dica che ha cominciato a respirare senza l’aiuto del respiratore artificiale e che stringe le sue mani, apre gli occhi e piange, non ci sono prove che questo avvenga davvero”.