Nella giornata di ieri il programma Estate in Diretta ha mandato in onda una breve intervista registrata al grande Mogol, autore di alcune delle canzoni più belle nella storia della musica, membro del famoso sodalizio con Lucio Battisti. Il talk di Rai Uno ha esplorato le origini della nascita di questo straordinario duo, e Mogol ha spiegato: “Non c’è stato un vero momento in cui abbiamo capito, perchè il mio giudizio su Battisti inizialmente è stato negativo (un fatto ben noto ndr) e io gliel’ho anche detto”.
Fortunatamente poco dopo le cose sono cambiate, e il giudizio da negativo è divenuto positivo: “Lavorando insieme – ha proseguito Mogol – la terza canzone è stata ’29 settembre’ e dopo c’è stata molta fortuna”. L’autore spiega: “Eravamo così diversi, io ero letterario e lui era un matematico, era intelligentissimo, capiva tutto…”. Quest’anno molti dei brani iconici di Battisti e Mogol compiono 50 anni, mezzo secolo, fra cui anche una pietra miliare come Giardini di marzo, di cui il maestro parla così: “E’ una parte della mia vita”.
MOGOL: “L’ABITO PIU’ BELLO IN FAMIGLIA ERA NERO CON I FIORI APPASSITI”
Quindi Mogol ha raccontato un po’ la sua vita da bambino, non semplice: “Io ero nato da una famiglia di giovanissimi, mia mamma aveva 21 anni e mia papà 23, in condizioni economiche sufficienti ma modeste e il più bello dei vestiti era sempre quello nero, con i fiori appassiti”.
In queste settimane il Maestro è in tour nei teatri assieme al suo pupillo, Gianmarco Carroccia, con il loro “Emozioni – Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol”: “Racconto la mia vita nelle canzoni e la gente si diverte”, ha spiegato ancora l’autore. La prossima tappa è a Santa Marinella il 3 agosto, presso il Castello di Santa Severa, mentre il 26 del prossimo mese, la coppia sarà a Verona presso il Teatro Romano. Uno show davvero memorabile per riascoltare le famosi canzoni di Battisti.