Le elezioni politiche del “prossimo” 25 settembre si avvicinano. È, quindi, già tempo di proposte/promesse elettorali. Azione di Carlo Calenda, ad esempio, ha lanciato un manifesto per un nuovo Patto Repubblicano che dovrebbe, almeno secondo gli estensori, rappresentare la versione più “ortodossa” dell'”Agenda Draghi” qualsiasi cosa questo significhi.
In questo quadro l’ex ministro delle Attività produttive sostiene che l’obiettivo di medio periodo per il nostro Paese debba essere quello di recuperare di produttività attraverso innovazione, capitale umano e riforme, via maestra per attrarre investimenti, aumentare l’occupazione e far crescere le retribuzioni.
Occorrerebbe, quindi, cancellare i contratti pirata, stabilendo un salario minimo legale, nel solco della direttiva europea che sta per essere approvata, per proteggere anche chi non è coperto dalla contrattazione collettiva e chiudendo le cooperative “spurie” nate spesso solo per sottopagare i lavoratori.
Per compensare, poi, gli effetti dell’inflazione nel ’22 e nel ’23 si dovrebbe consentire ai datori di lavoro di recuperare il 50% (come credito d’imposta) di una mensilità in più, interamente detassata e decontribuita, che dovrebbe essere erogata al lavoratore.
Oltre però alle “Agende”, più o meno ortodosse, vi è l’azione concreta del Governo Draghi in questa fase finale della legislatura. In questa strategia si inserisce, ad esempio, il Decreto Aiuti “bis” per la cui implementazione si è tenuto ieri un fruttuoso incontro con le parti sociali.
Il provvedimento prevederebbe, nel dettaglio, la proroga di alcune misure già adottate nei precedenti decreti di questi mesi per sostenere il potere di acquisto di famiglie, lavoratori e pensionati, a partire dal taglio delle accise sui carburanti e dagli sconti in bolletta per le persone in difficoltà. Si valuta, inoltre, una decontribuzione sui lavoratori dipendenti per aumentare il netto in busta paga e un anticipo per il secondo semestre dell’anno in corso dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione.
La stessa Cgil ritiene che si stia andando sulla strada giusta anche se per un giudizio più completo aspetta di vedere concretamente il contenuto del decreto.
Si considera, certamente, importante, ad esempio, che il Governo si sia impegnato a erogare i 200 euro di luglio anche a quei lavoratori precari e stagionali che erano stati esclusi dalla prima tranche di aiuti.
Se la priorità del Governo che verrà, qualunque questa sarà, rimarrà il tema sociale e della lotta alle nuove, e vecchie, povertà, l’auspicio è che sia preservato questo clima costruttivo creato, con un lavoro costante e quotidiano, tra la politica e le Parti sociali.
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