E’ morta all’età di 69 anni Gabriella Carsano, donna conosciuta anche come “la mamma nonna”. Partorì infatti a 56 anni, e poco dopo venne giudicata inaffidabile e le portarono via la figlia. La motivazione, come ricorda il Corriere della Sera, fece molto discutere: “troppo in là con gli anni, sia lei che il marito, per poterla accudire”, ricorda sempre il quotidiano di via Solferino. Gabriella, originaria di Alessandria, è morta per un mesotelioma, ma secondo il marito, Luigi Deambrosis, la consorte sarebbe deceduta per altro: «Ho solo una cosa da dire, l’hanno fatta morire gli assistenti sociali», le parole dell’81enne all’Ansa.
«È una sentenza che non si può neanche commentare. Non abbiamo null’altro da dire», aveva invece commentato nel 2018, quando era stata decretata l’adottabilità definitiva per la bambina. Una storia che sorprese quella di Luigi e Gabriella, che decisero di avere un figlio tramite fecondazione eterologa, dopo vari tentativi falliti, anche di adottare un piccolo.
GABRIELLA CARSANO, MORTA ‘MAMMA-NONNA’: LA VICENDA GIUDIZIARIA INIZIATA NEL 2011
Nel maggio del 2010 nacque a Torino la loro bambina, ma dopo due anni la bimba venne portata via in quanto i vicini denunciarono: «Il padre l’ha lasciata sola in macchina a piangere per 40-45 minuti». «Non è vero», replicò Luigi, «l’ho lasciata al massimo per 7-8 minuti, era al sicuro e sempre sotto il mio controllo. Stavo scaldando il latte e poi saremmo andati dalla mamma».
A settembre del 2011 il tribunale dei minori confermò la “sottrazione” della bambina, smentendo l’adottabilità per motivi anagrafici “Di fatto, però – scrive ancora il Corriere della Sera – fu da quella sentenza in poi che Luigi e Gabriella diventarono per tutti i «genitori-nonni», quelli troppo vecchi per prendersi cura della loro bambina”. Alla fine Gabriella Carsano e Alessandro furono assolti dall’accusa di essere genitori inadeguati e di aver abbandonato la figlia, ma nel frattempo la loro bimba era già stata affidata, fino alla sentenza della Cassazione di quattro anni.