L’asse Letta-Calenda era obbligato, ma il Partito Democratico ha bisogno anche di Luigi Di Mario e di Matteo Renzi. Non ha dubbi Massimo Cacciari, intervenuto ai microfoni della Stampa. Per il filosofo l’asse di sinistra ha ora bisogno di provare a dare un minimo di contenuto all’accordo: “Servono due o tre idee chiare per mascherare lo stato di necessità che ha spinto all’alleanza. Cercando di non fare emergere competizioni tra leader o pseudo-leader”.
Per poter insidiare il centrodestra, Letta ha bisogno di tutto, a partire da Di Maio e Renzi, personaggi che “nel deserto patrio, hanno una storia”, ha rimarcato Massimo Cacciari. A suo avviso, inoltre, Letta e Calenda fanno bene a inseguire l’agenda Draghi: “L’unica cosa che può dare credibilità a questa intesa, vedremo quanto larga, è dire esattamente: noi siamo i fedelissimi di Draghi, ovvero dl Migliore della Galassia. Continueremo sulla sua linea realizzando tutti gli impegni europei. Evitino discorsi su riforme (sempre annunciate e mai fatte) e sulla rappresentanza dei più deboli”.
MASSIMO CACCIARI SUL VOTO DEL 25 SETTEMBRE
Nel corso del dialogo con il quotidiano torinese, Massimo Cacciari ha sottolineato che Renzi non lo vuole più nessuno forse perché vale l’1 per cento: “Eppure servirebbe. Ma contro di lui c’è un ostracismo feroce. Questioni personali? E’ sempre così. Si detestano e si odiano tutti”. Passando al centrodestra, l’ex sindaco di Venezia non crede che Giorgia Meloni sia preoccupata da questa “Santa Alleanza”: “Sapeva anche lei che finiva così. Mica potevano arrendersi e dargliela vinta senza fare la partita. Letta ha bisogno di tutte le carte disponibili sul tavolo per organizzare contro la destra la più imponente campagna pubblicitaria occidentale di cui è capace”. Massimo Cacciari si è poi soffermato sul possibile ritorno di Alessandro Di Battista: “Conte non può che andare verso di lui. La parte governativa l’ha occupata Di Maio. Di Battista può garantire un seguito non inferiore ad altri”.