L’effetto protettivo dei vaccini anti Covid contro l’infezione con variante Omicron non solo è più basso rispetto a Delta, ma non è legato al livello di anticorpi che suscita. Lo dimostra uno studio danese, recentemente pubblicato su Nature, da cui si evince che la relazione inversa tra il livello di IgG e il rischio di contagio che viene osservata per la variante Delta dimostra l’effetto protettivo dei vaccini, ma questa associazione non si osserva per la variante Omicron. Ciò suggerisce che il livello quantitativo di IgG anti-spike abbia un impatto limitato sul rischio di infezione da breakthrough (la cosiddetta infezione post-vaccinale) con Omicron.
Nonostante ciò, si è osservato un solo caso di Covid grave tra quelli di variante Delta, nessuno tra quelli con la variante ora dominante, suggerendo anche una dissociazione tra i livelli di anticorpi e il rischio di progressione della malattia. La terza dose ha fornito un aumento della protezione, “tuttavia, la capacità di neutralizzazione contro l’Omicron era ancora di diverse volte inferiore a quella di altre varianti“. I ricercatori danesi hanno constatato che “la ridotta capacità di neutralizzazione appare ancora più marcata per la variante BA.2 di Omicron rispetto a BA.126“.
“OMICRON CAUSA MALATTIA MENO GRAVE”
Questo studio condotto in Danimarca, che ha coinvolto pazienti vaccinati e contagiati, ha rilevato “una percentuale significativamente più alta di individui completamente vaccinati tra quelli infettati con la variante Omicron, indicativa di un effetto vaccinale ridotto“. I ricercatori fanno anche riferimento al fatto che ha causato un “numero proporzionalmente inferiore di ricoveri ospedalieri, analogamente ai dati del Sudafrica, che hanno dimostrato un disaccoppiamento dei tassi di morte e di ricovero dal tasso di nuove infezioni da SARS-CoV-2 nel periodo successivo alla comparsa di Omicron, rispetto al periodo precedente“. Ciò vuol dire che Omicron potrebbe causare una malattia meno grave rispetto ad altre varianti, così come una immunità preesistente al Covid tramite la vaccinazione o per effetto della guarigione potrebbe ridurre la gravità del Covid. Di fatto, questo è l’ennesimo studio che suscita delle domande in merito all’opportunità di procedere ancora con la vaccinazione con sieri che sono stati realizzati sul ceppo originario, quello di Wuhan, mentre appare evidente la necessità di avere vaccini aggiornati, che potrebbero ridurre la trasmissione, fermando quindi i contagi.