Max Giusti: “Tutti abbiamo bisogno di conferme”
Max Giusti, comico e conduttore, voce tra le altre di Gru, protagonista della serie di film Cattivissimo MeFamiglia Cristiana ha parlato della sua esperienza lavorativa sul set del franchise dei Minions, oltre che della trasmissione televisiva Boss in incognito. Max Giusti si è reinventato grazie alle due produzioni, scoprendo parti di sé e imparando alcune lezioni di vita importanti. Scherzando, confessa di assomigliare parecchio a Gru, “nell’aspetto fisico (..) gambe sottili, torace ampio, naso adunco”, l’unica differenza: “io ho i capelli”.
L’ultima produzione di Cattivissimo Me vede come soggetto il passato di Gru che l’ha portato ad essere cattivissimo. Max Giusti si riconosce un po’ in Gru anche in questo, “ci leggo il bisogno che abbiamo tutti di conferme, di sentirci accettati”, confessando che talvolta va ancora dai colleghi a chiede conferme sul suo lavoro, “Come ti sono sembrato?”. Una costante che lo accampana fin da piccolo, quando per la prima volta ha cantato in pubblico, “davanti ai miei parenti, che soddisfazione quel primo applauso”. A 16 anni il primo palco, un cabaret in stile corrida, che lo getta subito nella prima compagnia teatrale, “che mi ha permesso di fare tanta gavetta”.
Max Giusti: “Ho ridisegnato la mia scala di valori”
Ma oltre a percorrere il viale dei ricordi, l’intervista di Max Giusti rilasciata a Famiglia Cristiana, torna un attimo indietro, alle produzioni che attualmente il comico sta seguendo. I piccoli esserini gialli che aiutano Gru in Cattivissimo Me, i Minions, a Giusti hanno insegnato una cosa importante: “che, da soli, non si va da nessuna parte e che ci sono incontri fondamentali che ti cambiano la vita”. Lungo il suo percorso ha trovato prima Pietro Garinei, “che mi ha trovato un ruolo in una commedia musicale”, e poi Marco Giusti e Simona Ventura, “che mi hanno voluto a Quelli che il calcio”.
Mentre ora, Max Giusti ai ragazzi che si affacciano nello show business, suggerisce “che invece di affannarsi a trovare le conoscenze giuste, è meglio mettercela tutta, lavorare su sé stessi”. Consapevolezza acquisita anche durante le riprese di Boss in incognito, dove ha avuto modo di entrare in contatto con la dignità dei lavoratori “che hanno situazioni magari molto drammatiche (..) ma che portano avanti la loro professione con dignità ed abnegazione e non si piangono addosso”. Questo è stato un grande colpo per Max Giusti che confessa di essere tornato “con i piedi per terra”, ridisegnando “la mia scala di valori”.