Flavia Pennetta, la tennista brindisina 40enne, moglie di Fabio Fognini, ha rilasciato una lunga e bella intervista stamane ai microfoni del Corriere della Sera. Tanti gli argomenti trattati dall’atleta pugliese, che ha spiegato senza troppi giri di parole: «Rifarei tutto? Tutto. Anche gli errori che ho commesso, e ne ho fatti, sono stati errori giusti. Certi momenti di coppia, certi fidanzati… Ciascuno, con il senno di poi, ha avuto un senso». E a proposito di errori, il collega del quotidiano di via Solferino ha colto la palla al balzo per tirare in ballo Carlos Moya, attuale tecnico di Rafa Nadal, ex proprio di Flavia Pennetta, che la tradì su una rivista di gossip.
Ma la tennista italiana precisa: «Non è andata proprio così. A Carlos – precisa – che mi ha messo le corna, devo dire grazie perché se fossi rimasta con lui avrei smesso molto prima e non avrei mai vinto quello che ho vinto». Quindi Flavia Pennetta ha raccontato come sono andate le cose: «Andiamo a dormire, buonanotte amore. Il giorno dopo sto giocando un match contro Cibulkova, che a fine set va in bagno. Ne approfitto per sbirciare il telefonino, c’è un messaggio di Carlos: chiamami. Oddio, è morto qualcuno, penso».
FLAVIA PENNETTA: “MEGLIO IO O LA SCHIAVONE? MEGLIO L’AMICIZIA”
A quel punto Flavia Pennetta decide di richiamare il compagno: «Perdo l’incontro in cinque minuti, lo richiamo: cosa è successo? Tutto bene, dice lui, però sono uscite su un giornale delle foto con una mia amica a Amsterdam… E cosa state facendo, chiedo? Ci baciamo, risponde. Spatapam, sono caduta in terra, svenuta. Ho perso 11 chili in sei giorni: non mangiavo, non dormivo, non respiravo. L’avevo idealizzato, dopo l’ho capito. E invece mi ha fatto il regalo più bello e prezioso: lui poi si è sposato con l’amore della sua vita, a me ha ridato la vita».
In conclusione il giornalista del Corriere ha incalzato Flavia Pennetta su chi sia la più grande tennista italiana, fra la stessa e Francesca Schiavone, vincitrice del Rolando Garros 2010: «Francesca è stata la prima a prendersi uno Slam, io la prima top 10 azzurra della classifica mondiale. In più, ho un torneo Master 1000 che lei non ha. Vale più Parigi o New York? Con Fra, pur volendoci un gran bene, ne discutiamo spesso. E allora facciamo che valgono pari: l’amicizia è più importante dei record».