Il bollettino relativo alla somministrazione dei vaccini contro il Covid, aggiornato a oggi domenica 7 agosto 2022, rivela che le dosi inoculate dall’inizio della campagna a ora sono state 139.906.988. Ad avere completato il ciclo primario è il 94,76% della popolazione al di sopra dei 12 anni, mentre nel medesimo target il 3,23% della popolazione è guarita da meno di sei mesi ed è dunque allo stesso modo immune. Il primo booster (terza dose) è stato effettuato dall’89,64% della platea, di cui l’83,89% è rappresentato dalla popolazione che ha ultimato il ciclo vaccinale primario da almeno 4 mesi ed il restante 5,75% dai guariti dopo la seconda dose.
Il secondo booster (quarta dose) stenta invece a decollare: soltanto il 25,97% della platea l’ha ricevuta. Di questi il 18,42% è rappresentato dalla popolazione immunocompromessa o ritenuta fragile; il 14,47% dalla restante popolazione avente diritto; il 13,41% dai guariti dopo la terza dose. Per quanto concerne coloro che hanno una età compresa tra i 5 e gli 11 anni, invece, è protetto il 53,49% della popolazione, di cui il 38,32% ha ricevuto almeno una dose del vaccino e il 15,17% è guarito.
BOLLETTINO VACCINI COVID, SILERI SPINGE LA CAMPAGNA
In vista dell’autunno e con la campagna per la quarta dose che, come rivela il bollettino sui vaccini contro il Covid, stenta a decollare, Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha rinnovato l’appello alla popolazione affinché si sottoponga alla somministrazione della dose che gli spetta prima della prossima ondata del virus. “Il Coronavirus c’è e rialzerà la testa in autunno: dobbiamo essere pronti con le vaccinazioni”, ha detto a SkyTg24.
La situazione, va sottolineato, è differente da regione a regione, ma comunque c’è una base comune di fondo. In Liguria il direttore generale dell’Agenzia sanitaria, Filippo Ansaldi, ha sottolineato in tal senso che si è “molto lontani” da una risposta soddisfacente per quanto riguarda le quarte dosi. “La campagna vaccinale in corso per la variante Alfa deve essere spinta al massimo per raggiungere la copertura dei fragili. Il problema della ‘compliance’ è diffuso non solo in Italia ma in tutto il mondo, tanto è vero che se ne discute a livello internazionale”, ha detto.