Uno studio scientifico ha evidenziato che dodici pazienti con età media di 54 anni affetti da un tumore al retto (un adenocarcinoma rettale di stadio 2 e 3 con deficit di riparazione del mismatch) sono guariti grazie ad una cura sperimentale, che non prevede il ricorso né alla chemioterapia, né alla radioterapia né ad interventi chirurgici. La vicenda è stata raccontata all’ultimo Congresso Mondiale di Oncologia e a darle visibilità è stato Roberto Burioni in un articolo pubblicato sull’edizione odierna di Repubblica. Il virologo ha definito “strabilianti” i risultati in questione.“Dopo sei mesi di terapia per il 100% dei soggetti coinvolti non c’era più alcuna traccia del cancro, è qualcosa che non si era mai vista prima”, ha scritto.
L’esperto ha illustrato anche il funzionamento del farmaco in questione. Esso agisce come un ostacolo al checkpoint del tumore. “Il cancro, oltre a crescere in maniera incontrollata, riesce spesso anche a bloccare le cellule del sistema immunitario che per mestiere dovrebbero spazzarlo via. Il farmaco che è stato somministrato ha l’effetto di eliminare questo checkpoint: in altre parole impedisce al tumore di bloccare le cellule immunitarie”, ha spiegato.
Tumore al retto, 12 pazienti guariti con cura sperimentale: il commento di Roberto Burioni
Roberto Burioni, nel commentare sulle colonne di Repubblica lo studio secondo cui dodici pazienti sono guariti da un tumore al retto grazie ad una cura sperimentale, ha sottolineato che c’è ancora tanto lavoro da fare a livello clinico per comprendere se realmente il farmaco in questione può essere risolutivo o meno. “Ci vuole cautela. Sono solo 12 pazienti e non sappiamo cosa accadrà quando gli studi si estenderanno. Sono passati solo 6 mesi e il tumore potrebbe tornare negli anni più terribile di prima, era un tumore particolare con alcune alterazioni genetiche che lo rendevano vulnerabile”, ha precisato.
I risultati però fanno comunque ben sperare. “Non possiamo non dire che vedere un cancro in fase avanzata sparire completamente dopo una terapia sperimentale nel 100% dei casi trattati è qualcosa di strabiliante e che fino ad oggi era difficile anche solo da immaginare”, ha concluso.