Tragedia a San Martino di Campagna (Pordenone), dove un 45enne è stato punto da alcuni calabroni ed è morto per via di uno choc anafilattico che non gli ha lasciato scampo. L’uomo si chiamava Jimmy Davide ed era alla ricerca di una nuova collocazione professionale. Lunedì 8 agosto 2022 insieme a un amico si era recato a dare una mano alla sorella di quest’ultimo e proprio in quel frangente è successo l’imponderabile: stando alla ricostruzione che campeggia sulle colonne del quotidiano “Il Messaggero”, Davide avrebbe toccato involontariamente un pezzo di legno nel quale i calabroni avevano nidificato.
Come ha riferito l’amico che era con lui, “c’è stata una prima puntura alla schiena che lo ha fatto sobbalzare e urlare dal dolore: forse per questa ragione si è appoggiato a questo legno per riprendersi da quel dolore così lancinante, solo che da quello stesso oggetto è uscito un nugolo di questa aggressiva specie di vespidi che ha punto ripetutamente Jimmy al capo e al corpo”. La vittima sarebbe stata punta almeno dieci volte dai calabroni, mentre l’amico gli urlava di scappare in avanti. Davide l’ha fatto, ma dopo pochissimi passi è caduto a terra privo di conoscenza, morendo al pronto soccorso di Pordenone dopo la corsa in ambulanza.
45ENNE ASSALITO DAI CALABRONI E MORTO PER CHOC ANAFILATTICO
La famiglia del 45enne assalito dai calabroni avrebbe riferito agli inquirenti che non aveva mai sofferto di allergia alla puntura di insetti e che in passato era stato bersaglio di imenotteri e vespidi, senza tuttavia incorrere in alcun problema di salute. “Il Messaggero” ha contattato la madre, che ha detto: “Siamo affranti. Non ho potuto nemmeno salutarlo. È stato tutto talmente improvviso che non c’è stato il tempo di avvisarmi di quanto stesse accadendo e che si trovasse in ospedale. Jimmy ci mancherà moltissimo”.
Le ha fatto eco il sindaco, Gionata Sturam, ancora sotto choc per la dinamica della dipartita, determinata da un attacco da parte dei calabroni: “Siamo ancora increduli. Quando mi hanno avvisato della sua scomparsa sono rimasto senza parole, perché Jimmy era un’icona della nostra comunità. Ci conoscevamo sin da bambini, essendo quasi mio coetaneo. La sua cifra distintiva era l’altruismo: quando c’era bisogno di un aiuto, lui lo offriva sempre disinteressatamente. Le terribili circostanze della sua morte ci hanno ulteriormente addolorato: era un uomo in salute, non ci saremmo mai aspettati un simile epilogo”.