La Russia ha ufficialmente richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu “sui recenti attacchi ucraini contro la centrale nucleare di Zaporizhzhia e le catastrofiche conseguenze che potrebbero comportare”. A riferirlo è stata una fonte della missione russa presso le Nazioni Unite ai microfoni dell’agenzia Tass, aggiungendo che tale incontro dovrebbe avere luogo nella giornata di domani, giovedì 11 agosto 2022. Non è tutto, però: come scrive l’ANSA, Mosca ha anche fatto appello al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, perché si attivi al fine di rendere possibile una visita degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) alla centrale di Zaporizhzhia.
Guterres “non solo deve parlare in questo senso, ma deve fare in modo che questa visita avvenga”, ha affermato Igor Vishnevetsky, vicedirettore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo sulle armi del ministero degli Esteri russo. La Russia ha detto di avere fatto “tutto il necessario” perché la visita alla centrale di Zaporizhzhia avvenga, ma ha puntato il dito contro Kiev, accusandola di averla fin qui impedita.
ZAPORIZHZHIA, L’ALLARME DI KIEV: “MOSCA VUOLE COLLEGARE LA CENTRALE ALLA CRIMEA”
Se da un lato la Russia accusa l’Ucraina, dall’altro è Kiev a sottolineare come Mosca si stia preparando a collegare la centrale di Zaporizhzhia alla Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Come ha dichiarato l’operatore ucraino Energoatom, intervistato dal “The Guardian”, l’obiettivo russo sarebbe quello di “togliere il collegamento a rete ucraina. Stanno arrecando danni alla centrale, riorientando la sua produzione di elettricità: il piano è quello di danneggiare tutte le linee della centrale nucleare e di privare il collegamento al sistema elettrico ucraino”.
Il presidente di Energoatom, Petro Kotin, ha anche detto che “dal 7 al 9 agosto, i russi hanno già danneggiato tre linee elettriche di Zaporizhzhia. Al momento, l’impianto funziona con una sola linea di produzione, un modo di lavorare estremamente pericoloso. Quando l’ultima linea di produzione sarà scollegata, l’impianto sarà alimentato da generatori a gasolio. Tutto dipenderà dalla loro affidabilità e dalle scorte di carburante”. Uno scenario decisamente allarmante per l’Ucraina e per i lavoratori della centrale.