La situazione finanziaria del Barcellona è talmente grave cheilodieresi club catalano rischia di non poter iscrivere i propri nuovi acquisti. Questo vuol dire, quindi, che potrebbero liberarsi. A svelare il retroscena è ESPN, citando molteplici fonti familiari con la questione che avrebbero confermato la presenza di una clausola nei contratti di Kessie e Christensen che permetterebbe loro di andare via gratuitamente se il club blaugrana non dovesse riuscire a tesserarli prima dell’esordio in Liga, in programma sabato contro il Rayo Vallecano.
I due giocatori si sono uniti al Barcellona all’inizio dell’estate a parametro zero: Christensen ha lasciato il Chelsea, Kessie invece il Milan. Ma a tre giorni dall’inizio della nuova stagione, nessuno dei due è stato tesserato ufficialmente per il campionato spagnolo. Alcune fonti riferiscono a ESPN che se non saranno registrati prima della partita inaugurale del Barca contro il Rayo Vallecano, entrambi potrebbero scegliere di far valere una clausola che li autorizza a liberarsi gratuitamente.
KESSIE, AVVENTURA AL BARCELLONA AL CAPOLINEA?
Nella peggiore delle ipotesi, sempre secondo le fonti di ESPN, il Barcellona potrebbe provare a discutere con gli agenti di Kessie e Christensen per evitare uno scenario di questo tipo, così estremo, avendo tempo comunque fino alla fine del mese per registrare gli acquisti. Nel frattempo, il club catalano sta ridiscutendo il taglio salariale di Piqué e Busquets, due giocatori simbolo, e trattando con la Juventus la cessione di Memphis Depay.
Il Barcellona ha anche attivato la quarta leva economica per riuscire a iscrivere i nuovi acquisti. Stando a quanto riportato da Radio Barcellona, ha lavorato alla cessione di un altro 25% di Barça Studios al gruppo GDA Luma per circa 100 milioni di euro, dopo aver venduto precedentemente il 24,5% a Socios.com. Ma anche queste operazioni potrebbero non bastare. Ad esempio, sarebbe necessario anche ridurre gli stipendi per 30-40 milioni di euro. E si spera anche nell’aiuto delle sponsorizzazioni per risolvere una crisi clamorosa che rischia di avere sviluppi altrettanto clamorosi.