Come sappiamo il governo quest’anno ha istituito molte misure di welfare volte a erogare contributi economici per il risparmio idrico, commisurati nella quota di 1000 euro, che possono essere rimborsati sotto forma di credito d’imposta. La misura è nota ormai già da molti mesi è molte famiglie ne hanno usufruito. Tuttavia c’è da domandarsi come funziona il rimborso sotto forma di credito d’imposta e soprattutto in che modo è possibile inoltrare il modulo anche quando si detiene una struttura commerciale.
Bonus acqua potabile 2022: che cos’è
Va precisato che il bonus acqua potabile 2022 attiene essenzialmente:
- alle installazioni dei sistemi di filtraggio,
- mineralizzazione,
- raffreddamento,
- addizione anidride carbonica proveniente dal circuito idrico casalingo collegato all’acquedotto locale.
Quindi l’obiettivo è quello di razionalizzare l’acqua, evitando gli sprechi idrici.
Il bonus acqua potabile 2022 è una sorta di proroga del bonus idrico che prevedeva:
- una detrazione del 50% per le spese relative all’acquisto degli impianti idrici;
- il miglioramento dell’acqua proveniente dagli acquedotti.
Questo ulteriore bonus però può essere richiesto per tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 e a partire da quelle relative al primo gennaio 2021.
Bonus acqua potabile 2022: a chi è rivolto
Il governo è pronto a corrispondere il contributo economico sotto forma di credito d’imposta senza limiti di ISEE ma soltanto per i lavori relativi al filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento addizione di anidride carbonica entro un importo massimo di 1000 euro rimborsabile se l’immobile è ad uso privato, ma l’importo può essere innalzato fino a 5.000 euro per gli immobili di tipo commerciale.
La domanda può essere inoltrata indicando il codice fiscale e riempendo il modulo fornito dall’agenzia delle entrate che poi è possibile consegnare per via telematica entro il mese di febbraio del 2023.