Il cardinale Marc Ouellet è accusato di abusi sessuali nell’ambito di una class action portata avanti dalle vittime di violenze (oltre un centinaio) da parte di esponenti della Chiesa ed in particolare di quelli appartenenti all’arcidiocesi di Quebec. Gli episodi incriminati, come riportato da Cbc, sarebbero avvenuti tra il 2008 e il 2010, quando la donna che ha denunciato (“F”) stava svolgendo uno stage come agente pastorale.
In base a quanto raccontato dalla diretta interessata a Enquête, che è contenuto anche nelle carte del processo, ci sarebbero stati diversi incontri. “Mi ha afferrato e poi le sue mani sulla mia schiena, sono scese piuttosto in basso”. Durante quell’incontro, il cardinale le avrebbe detto che era la seconda volta che si vedevano quella settimana e che avrebbe potuto anche baciarla di nuovo, “dato che non c’è niente di male nel concedersi un po’” di piacere. “Questo mi ha messo molto a disagio, specialmente la parola che ha utilizzato. Come se fossi il suo regalo”.
Cardinale Ouellet accusato di abusi sessuali: il racconto della vittima
L’incubo della vittima del cardinale Marc Ouellet, ora accusato di abusi sessuali, si sarebbe protratto per diversi mesi. “Mi sono sentita inseguita. È diventato sempre più invasivo, sempre più intenso al punto che ho smesso di partecipare agli eventi. Ho cercato di evitare il più possibile di essere in sua presenza”, ha raccontato “F” a Enquête. La donna avrebbe anche informato l’arcidiocesi del Quebec (di cui era capo proprio il protagonista della vicenda), che però non avrebbe fatto nulla. Quest’ultima in una mail a Radio-Canada ha confermato che era a conoscenza delle accuse, ma non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni.
Alain Arseneault, l’avvocato della class action, ha sostenuto che la donna, che all’epoca dei fatti aveva una ventina di anni, non è l’unica ad avere avuto “questo tipo di problema” con il cardinale. È per questo motivo che quest’ultimo adesso si trova per la prima volta accusato di abusi sessuali.