Si torna a parlare della variante Centaurus del Coronavirus, che secondo alcuni esperti potrebbe soppiantare Omicron in autunno. Ma Bassetti interviene per spegnere sul nascere eventuali allarmismi. “Non mi piace ora e non mi è mai piaciuto fare allarmismo sulle varianti. Quindi anche su Centaurus non voglio fare terrorismo” è la secca replica di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive al policlinico San Martino di Genova. All’Adnkronos Salute spiega infatti che “è più contagiosa e quindi ci troveremo, spero il più tardi possibile ma è comunque probabile, davanti a un aumento dei contagi come avvenuto con Omicron 5, che ancora oggi rimane predominante”.
Allo stesso tempo, Bassetti precisa che “sulla maggiore patogenicità di Centaurus, per ora abbiamo solo studi in vitro e io vorrei valutare cosa succede nelle persone contagiate. Andiamoci piano quindi, le persone colpite da Centaurus non hanno quadri clinici più gravi, visti i dati che ci arrivano dai Paesi dove questa variante ha numeri più alti”. Per il momento, quindi, non ci sono certezze sulla maggiore aggressività della nuova variante che sta caratterizzando le ultime settimane. I dati, inoltre, confermano che per il momento la variante più diffusa in Italia è ancora la Omicron 5.
Matteo Bassetti sulla variante Centaurus: “aspettiamo di avere più dati”
La nuova variante indiana del Coronavirus, denominata Centaurus, secondo Matteo Bassetti è “molto simile a Omicron 2” e in questo senso “è più facile contagiarsi, ma le forme gravi della malattia sono tenute a bada dalle vaccinazioni”. Sentito da Adnkronos Salute, il virologo si scaglia contro chi grida al lupo, millantando la pericolosità di questa variante senza dati a supporto, esortando piuttosto a reagire alla maggiore contagiosità di Centaurus “con una campagna vaccinale per l’autunno”, per la quale dovrebbero essere disponibili i vaccini “aggiornati” di Pfizer e Moderna. “Questo è un virus lontano parente di quello originale” ribadisce Matteo Bassetti, precisando che “io ci andrei cauto prima di dire che è più letale, è un errore commesso con altre varianti, ad esempio quando arrivò Omicron”.
In conclusione, Matteo Bassetti sostiene che “dire oggi alle persone che questa variante è più letale è eccessivo, aspettiamo di avere più dati”, spegnendo quindi sul nascere ogni possibilità di creare allarmismi senza avere il supporto dei fatti.