Lady Diana aveva previsto la sua morte in un incidente d’auto
Lady Diana aveva previsto la sua morte. Nel dettaglio, temeva che il principe Carlo avesse organizzato un falso incidente d’auto per eliminarla. È quanto avrebbe confidato al suo avvocato Victor Mishcon due anni prima di morire nel 1997. Lui aveva raccolto degli appunti che consegnò alla polizia britannica solo il giorno dopo l’incidente mortale. Questa storia poco conosciuta, riemerge in occasione del debutto della docuserie The Diana Investigations, dal 18 agosto su Discovery+ negli Usa e dal 21 agosto su Channel 4 nel Regno Unito ma di cui The Daily Beast ha potuto vedere in anteprima alcuni spezzoni.
Attorno alla morte di Lady Diana sono ancora numerosi gli interrogativi rimasti irrisolti. A 25 anni dal tragico incidente del 31 agosto in cui persero la vita anche il compagno Dodi Al-Fayed e l’autista Henri Paul i misteri sono ancora tanti. Ed oggi, a mettere i brividi è non solo la ricostruzione degli eventi ma anche l’intuizione che ebbe la ‘principessa triste’ sulla sua stessa fine.
La morte di Lady Diana: tutti i dubbi attorno all’incidente
E’ il 30 ottobre del 1995 quando, come riferisce Il Fatto Quotidiano, l’avvocato Mishcon e Lady Diana ebbero un incontro nel quale la principessa riferì che “fonti affidabili” rimaste anonime l’avevano informata della possibilità di un incidente d’auto in seguito alla manomissione dei freni al fine di eliminarla o comunque costringerla ad allontanarla dal suo ruolo principesco. Poco meno di due anni dopo, il 31 agosto 1997, l’auto sulla quale viaggiava Lady Diana si schianta nel tunnel del Pont de l’Alma di Parigi. Nel settembre 1997 Lord Mishcon incontra l’allora commissario Paul Condon a Scotland Yard leggendo la nota della principessa. Solo nel 2004 la polizia britannica avvia un’indagine autonoma sulla morte di Lady D., i cui risultati sono stati illustrati solo due anni dopo.
La docuserie si basa proprio su queste indagini alle quali si affiancano quelle della polizia francese, con un occhio di riguardo alla “Mishcon Note”. Secondo chi ha condotto l’inchiesta inglese, furono indagate attentamente le 104 circostanze sospette attorno alla morte di Lady Diana, compresa la credibilità della Mishcon Note. Questo però non sarebbe il solo colpo di scena poiché ci sarebbe un’altra lettera attribuita alla principessa triste, scritta nell’ottobre del 1996. Ritrovata dal suo maggiordomo, fu pubblicata nel 2003 nel suo libro “A Royal Duty”. La lettera è successiva al divorzio da Carlo: “Sono seduta qui alla mia scrivania oggi desiderando che qualcuno mi abbracci e mi incoraggi a mantenermi forte e a testa alta […]Questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa: mio marito sta pianificando ‘un incidente’ alla mia macchina, un guasto ai freni e un grave trauma cranico per rendere chiaro il percorso per sposare Tiggy”. Il riferimento era a Tiggy Legge-Bourke, assistente personale del principe Carlo che la moglie riteneva fosse la nuova fiamma del marito. Ad ogni modo, secondo chi indagò, “Con certezza, al cento per cento, non c’è stata alcuna cospirazione per uccidere la principessa Diana”. La fine di Lady Diana, dunque, fu solo un tragico incidente predetto dalla stessa principessa triste.