La lapide di un bambino è spuntata tra i rifiuti appena fuori Genzano. Choc in città e sconcerto per questo gesto oltraggioso che ha comunque suscitato la curiosità dei cittadini e al tempo stesso gettato nello scompiglio amministratori e investigatori. Si tratta della lapide di un bambino nato nel 1965 e morto nel 1972, quindi all’età di 7 anni circa. È stata abbandonata tra i rifiuti: era vicino a cumuli di plastica, materassi, sacchi neri di immondizia e vestiti logori. Il ritrovamento di questa lastra tombale è avvenuto nelle campagne della zona di Landi.
I residenti e gli automobilisti di passaggio non potevano non accorgersi di quell’inquietante presenza nella piccola discarica a cielo aperto. Sui motivi della presenza dell’oggetto funerario si sa poco: tra le ipotesi furti e traffico illegale di loculi, riti lugubri o puro vandalismo… Ma come evidenziato da Il Messaggero, si attendono riscontri. La polizia locale nel frattempo ha interessato della vicenda la magistratura e iniziato una ricerca anagrafica per scoprire qualcosa di più di quel bambino morto 50 anni fa.
LAPIDE IN STRADA A GENZANO: INDAGINI IN CORSO
Quella lapide di un bambino non apparterebbe al cimitero di Genzano. Lo ha chiarito il custode del camposanto, Goffredo Lolletti, con un commento lasciato su Facebook. Rimossa da qualche cimitero, non è chiaro il nome della cittadina che accoglieva la tomba. La foto del piccolo comunque è stata oscurata, forse da chi ha scelto di disfarsi della lapide, invece nome e cognome sono leggibili. Si tratta di Davide Torni, nato il 28 settembre 1965 e morto il 6 agosto 1972, a quasi 7 anni. C’è una bacheca funeraria con urne sotto l’iscrizione col ricordo lasciato dai genitori e una tenera dedica al bambino.
Tutto questo lasciato per strada insieme ai contenitori gialli usati per la raccolta di vestiti usati. Una lapide buttata come se fosse un oggetto di cui disfarsi. La polizia locale l’ha portata al comando in attesa di novità dalla magistratura. «È stata aperta un’indagine di polizia giudiziaria e stiamo valutando come procedere. In particolare se porre la lapide sotto sequestro», ha confermato Manola D’Amato, comandante della polizia locale di Genzano, a Il Messaggero. Non è peraltro facile trovare i responsabili. «Non è una ricerca semplice, il decesso è avvenuto tanto tempo fa e gli stessi familiari potrebbero non essere più in vita», aggiungono alla polizia locale.