Federico Zampaglione e il nuovo disco
Federico Zampaglione tra gli ospiti di Cavalli di Battaglia. Il cantautore, frontman dei Tiromancino, è recentemente tornato alla musica con un nuovissimo disco di inediti nato dopo una lunga e difficile gestazione. “Il disco ha avuto una gestazione lunga, parla di sentimenti, di vita, di inizi e di fine, una dedica a mio padre e a Roberto Ciocchi che mi ha fatto innamorare del blues, dell’ambiente e del futuro dei nostri figli” – ha rivelato il cantautore dalle pagine di spettacolo.eu precisando – “ci sono tante sfaccettature. Nella canzone Domenica c’è la ricerca di serenità e condivisione che ho espresso anche nel video, il desiderio di condividere gesti semplici che sono i più speciali, la pandemia ce lo ha ricordato. Sono due anni e mezzo che non suono dal vivo, mi manca il rapporto con il pubblico che è il motore principale di questo lavoro”.
Non solo, parlando proprio del nuovo album ha aggiunto: “quando esce un disco nuovo c’è la tendenza a farsi aspettative e a subire lenti di ingrandimento di fasi industriali che mi fanno soffrire da morire, mi rendo conto che non si può fare altrimenti ma il live ti fa riappacificare e ti ricordi il motivo per cui ti sei innamorato di questo mestiere, non ci sono algoritmi né playlist di mezzo”.
Federico Zampaglione: tra arte, cinema e musica
Federico Zampaglione è uno degli artisti più completi del panorama musicale italiana. Il cantautore, voce ed anima dei Tiromancino, parlando proprio dell’arte ha confessato: “il bello dell’arte è l’imprevisto, in un’altra vita ero un giocatore d’azzardo, ho sempre cercato di sperimentare, di inserire elementi che provengono da altri mondi musicali. Curiosare, scoprire, aprire nuove porte con stanze che non sapevi esistessero, è lì che provo il massimo della soddisfazione artistica più che adagiarmi e sentirmi rassicurato”. Poi parlando di canzoni ha detto: “è e sarà sempre il motivo per cui gli artisti restano e non restano sulla scena, possono cambiare i tempi ma l’immaginario non cambia”.
Infine impossibile non parlare della sua duplice carriera di cantante e regista: “il fine ultimo è quello di raccontare delle storie e far immedesimare chi ascolta o guarda ma il processo è davvero diverso. La musica è molto più istintiva nella scrittura, a volte le canzoni che escono di getto risultano quasi sempre le migliori, sono come delle istantanee. Il film richiede un’operazione più lunga che procede per step, parte da un’idea di sceneggiatura che è la scintilla iniziale ma dopo parte un lavoro infinito di variabili prima e durante la realizzazione sul set”.