Il virus Borna ha ucciso due bambini in Germania: le giovani vittime sono un piccolo di 7 anni, deceduto ad agosto, e una bimba scomparsa nel 2019 e di cui solo a posteriori si è scoperta la positività al virus. Entrambi i bimbi risiedevano nella città di Maitenbeth e adesso in landa teutonica è scoppiato un vero e proprio focolaio, con 40 casi rilevati. Si tratta di una malattia non certo sconosciuta, dal momento che ne si ha notizia da almeno 100 anni e deve il suo nome a una località della Sassonia.
Purtroppo, però, come ha spiegato il professor Martin Beer ai microfoni della “Bild”, “il virus non può essere rilevato nel sangue, ma gli anticorpi contro di esso possono farlo“. A fronte di questa rivelazione, viene naturale pensare che il numero di persone infette dal virus Borna sia in realtà più elevato rispetto a quello sino a questo momento conosciuto e si ha il sospetto, per ora non confermato a livello scientifico, che i bambini possano risultare più vulnerabili rispetto agli adulti. Si sa solo che a essere colpite sono le zone più bucoliche e con la presenza di prati e campi.
VIRUS BORNA TRASMESSO DA TOPORAGNI: COS’È?
Peraltro, non molto tempo fa, otto casi di virus Borna erano stati identificati da ricercatori tedeschi in otto pazienti ricoverati tra il 1999 e il 2019 per encefalite. Lo si apprende da uno studio che ha trovato spazio su “The Lancet Infectious Diseases”, secondo cui questi contagi sono geograficamente localizzati nella parte meridionale della Germania. A trasmettere il virus Borna è un mammifero simile a un topo, il toporagno, che dapprima, stando a quanto deducono gli esperti, avrebbe infettato i gatti domestici, i quali a loro volta avrebbero contagiato gli esseri umani con i quali sono entrati in contatto.
Ma quali sono esattamente i sintomi dell’infezione da virus Borna? Tra i più comuni troviamo cefalea, febbre, confusione, convulsioni, perdita di memoria e talvolta anche di coscienza. Barbara Schmidt, dell’Università di Regensburg, nello studio ha affermato che “si tratta di una malattia potenzialmente letale per gli esseri umani” e potrebbe anche essere la causa di forme di encefalite gravi.