ELEZIONI 2022: LO SCONTRO LETTA-MELONI, LE ACCUSE A LETTA E DRAGHI AL MEETING
Mentre dal Meeting di Rimini 2022 il Premier Mario Draghi ha tenuto un discorso che si potrebbe dire “programmatico” e che rivendica i successi della sua “agenda” prima delle Elezioni 2022 – qui l’intervento con video integrale – la politica continua lo scontro a distanza, recuperando i toni “battaglieri” dopo quelli più concilianti visti ieri proprio a Rimini con gli interventi di quasi tutti i protagonisti delle prossime Elezioni Politiche. «Serve un’indagine? Per me la sanzione di opinione pubblica e reputazione è immensa. Non si può essere candidato leader del Paese quando si usa uno strumento così abietto, non si rispettano i diritti e si usa un fatto drammatico come quello», è l’attacco ancora una volta lanciato da Enrico Letta contro la rivale Giorgia Meloni in merito al video dello stupro di Piacenza. A Rtl 102.5 il segretario Pd valuta come «gravissima» l’azione della leader FdI, come grave è «che cerchi di uscirne facendo finta di niente. Ricordo cosa fece Twitter, Facebook e Instagram fecero la stessa cosa con Trump quando travalicò i limiti di decenza: Meloni è sulla stessa linea di Trump, e Trump ha fatto una brutta fine».
Per la Presidente di Fratelli d’Italia, fermarsi ancora sul video dello stupro è un modo poco dignitoso di condurre una campagna elettorale: «non devo scusarmi di nulla, se non per avere espresso solidarietà, pubblicando un video totalmente oscurato e pubblicato da un giornale». Per Giorgia Meloni è spaventoso quanto ti rendi conto «se una cosa la fa uno di sinistra è normale, se la stessa cosa la fa uno di destra rischi di finire in galera». Veleni sul fronte Pd arrivano anche dal Terzo Polo, in particolare con la candidata e Ministra Mara Carfagna: dopo la proposta fatta ieri dal Meeting 2022 del leader Letta sulla scuola obbligatoria dai 3 anni fino alla Maturità, l’ex forzista attacca «L’idea di Enrico Letta dell’asilo obbligatorio non solo è in perfetto stile sovietico ma anche fuori dalla realtà: lo sa Enrico Letta che l’offerta di nidi e asili in molti Comuni del Sud non arriva al 15% dei bambini residenti? Lo sa che al Sud oltre il 60% delle madri non è occupata né può esserlo per mancanza di asili?».
CORSA ALLE ELEZIONI 2022: TUTTI I LEADER (O QUASI) AL MEETING DI RIMINI
Ad eccezione di Giuseppe Conte – che ha lamentato nei giorni scorsi di essere stato “escluso” perché «inviso ai poteri forti» – al Meeting di Rimini 2022 sul palco oggi tutti insieme si ritrovano i principali leader dei partiti che concorrono alle Elezioni 2022. Dopo la chiusura delle liste ieri sera, a parlare dei temi principali del futuro del Paese sono stati chiamati Enrico Letta (Pd), Giorgia Meloni (FdI). Matteo Salvini (Lega), Antonio Tajani (FI), Ettore Rosato (Italia Viva-Azione), Luigi Di Maio (Impegno Civico) e Maurizio Lupi (Noi Moderati), il vero “deus ex machina” di questo incontro attraverso l’opera dell’Integruppo Parlamentare per la Sussidiarietà. Toni cordiali, frecciate e programmi ovviamente diversi ma una campagna elettorale di fatto sostanzialmente “corretta” quella che sta andando in scena dalle sale del Meeting (qui la diretta con il video integrale, ndr).
La giornata si era aperta con la nuova proposta per le Elezioni 2022 di Silvio Berlusconi in merito alla tassazione – «Flat tax e tassa unica al 2% per chi compra la prima casa» e soprattutto con il nuovo scontro Pd-M5s dopo lo strappo ieri sulle Elezioni 2022 in Sicilia (le Regionali): «Se l’agenda del Pd sarà ancora l’agenda Draghi, il M5s la ritiene insufficiente per dare risposte al Paese», ha dichiarato il ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli escludendo per il momento un accordo post Elezioni 2022, «se il Partito democratico dopo le elezioni, prima delle elezioni, fra due anni, si renderà conto invece che l’Italia ha bisogno di risposte diverse, noi ci siamo. Ma ci siamo sulla base di un presupposto, che bisogna fare le cose che servono agli italiani, non solo un’alleanza sulla carta. Il problema non è con chi siamo, ma per fare cosa».
SCONTRO SUL GAS: LE PROPOSTE DI LETTA, MELONI, SALVINI, DI MAIO
Ma è sull’emergenza principale di queste settimane (e dei prossimi mesi), la crisi del gas, a richiamare tutti i leader per i rispettivi programmi alle Elezioni 2022. «Noi dobbiamo fare un’eccezione alle regole quando il prezzo del gas supera del mille per cento il prezzo precedente, significa che le regole sono saltate. Dobbiamo intervenire perché per 12 mesi ci siano prezzi amministrati in Italia e tetto al prezzo del gas e dell’energia. E’ l’unico modo per fermare il caro bollette. Lo si può fare. Se non faremo così il sistema salta», ha detto il Segretario del Pd Enrico Letta parlando dal Meeting di CL. Poco prima l’alleato Di Maio aveva sottolineato come emerga sempre più la necessità di un “price cap”, accusando il Centrodestra e il M5s di aver abbattuto il Governo Draghi che stava tentando di portarlo avanti in Europa. «Salvini sul tetto ai prezzi del gas non dice niente perché fa male a Putin», accusa ancora Di Maio rivolgendosi direttamente al leader della Lega.
Era stato lo stesso Salvini ieri in realtà a “replicare” sottolineando come un vero accordo sul tetto massimo al prezzo del gas «l’Europa non lo farà mai, quindi bisogna intervenire in autonomia. Bisogna estrarre più gas dove è disponibile, penso all’Adriatico e a quegli impianti che sono fermi per tutti i ‘no’ che sono stati detti in passato». Per Salvini, «I numeri di oggi ci dicono che noi non possiamo fare a meno del gas della Russia: spero che questa guerra finisca prima possibile, innanzitutto per salvare migliaia di vite, ma anche per tornare a condizioni economiche più favorevoli», arrivando poi a proporre il ritorno all’energia nucleare per ovviare al problema su lungo periodo. Giorgia Meloni si dice concorde sul price cap al gas, ma con un netto distinguo rispetto a quanto avanza il Centrosinistra nel programma Elezioni 2022: «Sono favorevole al price cap per il gas al livello europeo ma attenzione a farlo al livello italiano: a meno che non si decida di nazionalizzare le imprese». Sempre dal palco del Meeting la leader di FdI aggiunge «i mercati dell’energia sono inteconnessi, bisogna aver prudenza. Ma a Di Maio dico che non vogliamo fare a meno dell’Europa ma se ci troviamo in questa situazione è perchè non s’è occupata di materie strategiche». Per il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, «Con i prezzi delle materie energetiche siamo alla emergenza più grave dopo quella del Covid. Serve il tetto ma soprattutto bisogna intervenire rapidamente, e Draghi lo può fare con il consenso di tutti i partiti, con un provvedimento straordinario e speciale per far vivere e sopravvivere le pmi».