A “Unomattina Estate”, trasmissione di Rai Uno condotta da Massimiliano Ossini e Maria Soave, è stato affrontato l’argomento del ritorno a scuola dei prof no vax e la discussione è stata impreziosita dagli interventi del virologo Fabrizio Pregliasco e di Mario Rusconi (associazione nazionale presidi). L’esperto medico ha chiarito subito che “bisogna considerare la lezione che abbiamo imparato da questo virus e che rimarrà con noi. Siamo in una fase di transizione tra la pandemia e un andamento endemico fatto di onde, che speriamo diminuiscano nel tempo. Il Coronavirus ci ha insegnato che inseguiamo la natura, quindi potremmo passare da una libertà maggiore ad alcune misure restrittive a scuola, soprattutto tra i più grandicelli e i fragili”.
Fermo restando che “è un errore non vaccinarsi, per sé e per la comunità”, e che “Omicron 5 schiva la capacità protettiva di chi si è già infettato e guarito e manterrà questa caratteristica nel tempo”, Pregliasco ha ricordato che “il virus trova la possibilità di diffondersi in relazione alle condizioni meteorologiche. Si ha anche la possibilità che le persone infettate e vaccinate si reinfettino. La campagna per la quarta dose sta andando malino, siamo a percentuali molto basse, anche per via di una narrazione negativa nei confronti del vaccino attuale”.
PREGLIASCO E MARIO RUSCONI: “I PROF NO VAX A SCUOLA…”
Non solo Fabrizio Pregliasco: anche Mario Rusconi ha commentato il ritorno dei professori non vaccinati a scuola e, più in generale, le regole che dovranno essere rispettate da settembre. In particolare, l’intervistato ha rimarcato che “abbiamo ancora alcune incertezze da chiarire. Le classi sono quelle che sono e gli enti locali, proprietari, non hanno brillato nel reperimento di alternative. Aspettiamo alcuni correttivi e auspichiamo che molti studenti non vaccinati possano essere vaccinati. I prof no vax? Come funzionari statali accettiamo ciò che lo Stato ci sta dicendo, il problema sarà dei docenti: se qualche persona vaccinata sarà portatrice sana del virus, rischieranno di ammalarsi”.
Sotto lo sguardo di Pregliasco, Rusconi ha poi concluso dicendo che per la prima campanella dell’anno “i professori ci saranno, ma le 60mila assunzioni non coprono le necessità. I presidi dovranno nominare precari basandosi sulle graduatorie e questi rimarranno 2-3 mesi, fino a quando non arriverà la persona mandata dall’ufficio scolastico regionale”.