Prima la rottura, ora il possibile duello in tribunale: scontro totale tra Pd e M5s in Sicilia. Come ben sappiamo, i pentastellati hanno deciso di gettare nel cestino l’alleanza con i dem di Enrico Letta. Conte ha acceso i riflettori sulle “candidature impresentabili” proposte dagli ex amici, ma la frattura era nell’aria dopo la divisione a livello nazionale legata alla caduta del governo Draghi.
Il passo indietro del M5s non è andato giù dalle parti dem e potrebbero esserci sviluppi a stretto giro di posta. Intervenuto ai microfoni de La Sicilia, il segretario regionale Anthony Barbagallo ha annunciato possibili strascichi giudiziari: “Abbiamo dato mandato ai nostri legali di verificare la candidabilità di Di Paola e la fondatezza di una causa civile per chiedere il risarcimento dei danni che abbiamo subito da chi non ha rispettato le regole che c’eravamo dati”.
Caos Sicilia: Pd fa causa al M5s
“Roba da cerchio dantesco, l’ultimo dell’inferno, quello dove sono confinati i traditori”, ha proseguito l’esponente del Pd. I dem hanno deciso di continuare la corsa alle regionali del 25 settembre con Caterina Chinnici, ma c’è grande amarezza per la decisione del M5s. Nel corso del suo intervento, Barbagallo ha spiegato che la rottura dell’alleanza è stato “un atto di uno squallore e di una gravità inauditi”. Lo strappo di Conte brucia molto, ha ammesso, arrivato con spregiudicatezza e slealtà: “Prima hanno partecipato alle primarie, hanno perso e hanno riconosciuto la vittoria della Chinnici. Poi, al novantesimo minuto, sono scappati portandosi il pallone. Sul campo largo e sulle primarie ci abbiamo messo la faccia, tutti, davanti ai siciliani. Se avesse vinto la Floridia, a parità di difficoltà dei rapporti nel quadro nazionale, noi l’avremmo sostenuta. E invece poi Conte ha incoronato Di Paola nuovo candidato solitario”. Per Barbagallo, il leader del M5s ha rotto spudoratamente un patto politico sottoscritto, ma anche violato un’obbligazione giudica: “Il M5s, scegliendo di partecipare alle primarie aveva sottoscritto l’impegno di sostenere il vincitore. E ora, invece, propone Di Paola, un candidato illegittimo rispetto a un accordo firmato”.