No ai bonus, sì alla flat tax: questo il pensiero di Nicola Rossi, economista dell’Istituto Bruno Leoni ed ex parlamentare del Partito Democratico. Interpellato da Il Giornale, il professore dell’Università Tor Vergata si è soffermato sulle proposte per l’economia di questa campagna elettorale e si è schierato dalla parte del centrodestra sull’ormai nota tassa piatta: “Il sistema fiscale italiano, nella sua configurazione attuale, non è più gestibile e ha bisogno di una revisione profonda che parta dall’Irpef e poi si estenda a tutto il sistema tributario. Solo così avremo più efficienza ed equità”.
Bocciata la politica dei ritocchi firmata Pd, esattamente come le misure assistenzialiste ricche di bonus: “Nel programma del centrosinistra, l’idea di fondo è che questo Paese da solo non ce la faccia e l’unica possibilità è che a tutti i livelli lo si aiuti – l’analisi di Nicola Rossi – C’è effettivamente una questione sociale che va tenuta in conto, ma bisogna accorgersi che un Paese proiettato solo ad aiutare chi rimane indietro, senza creare risorse per farlo nel modo migliore, è destinato nel suo complesso a rimanere indietro”.
NICOLA ROSSI PROMUOVE LA FLAT TAX
Secondo Nicola Rossi, la flat tax regalerebbe più margini di libertà alle persone così da poter contribuire alla crescita. Fondamentale è costruire un percorso chiaro e credibile, nonché sostenibile dal punto di vista finanziario, “il che certamente è più probabile con una aliquota al 23 che non al 15 per cento”. Insomma, un’ principio distante dalle idee della sinistra, che da anni attacca le proposte degli avversari in maniera di tasse. Anzi, c’è chi ha ipotizzato margini di incostituzionalità: “È un argomento che non sta né in cielo e né in terra, la progressività non si misura per numero di aliquote. Una flat tax con una no tax area è già progressiva. E poi, per inciso, la Costituzione prevede che la tassazione sia progressiva nel complesso, non che ogni singola imposta sia progressiva”.