Il nipote di Alessandra Matteuzzi è intervenuto ai microfoni di “Estate in Diretta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Roberta Capua e da Gianluca Semprini, per commentare il caso di femminicidio di Bologna che vede, purtroppo, come protagonista sua zia. Ricordandone la figura, il giovane ha asserito: “Mia zia era una persona di cuore, non meritava tutto questo. Spero che ciò che è accaduto possa cambiare le cose”. Il riferimento del nipote è ovviamente ai tempi di intervento della giustizia in caso di maltrattamenti sulle donne o stalking, malgrado sia stato introdotto da tempo il “Codice Rosso“, che molto spesso, però, sembra non entrare subito in funzione o procedere a rilento, esponendo così le vittime a potenziali e gravissimi pericoli.
Il nipote di Alessandra Matteuzzi ha poi affermato che non conosceva Giovanni Padovani, il killer della zia: “L’avevo visto solo sui social. Lei magari si vergognava anche un po’ di parlare di lui con me. Lei era una donna molto forte, ma allo stesso tempo tanto sensibile. Io sapevo che lui era al Sud a giocare, non immaginavo tutto questo”.
ALESSANDRA MATTEUZZI, PARLA IL NIPOTE: “MI ASPETTO CHE GIOVANNI PADOVANI MARCISCA IN GALERA E CHE LE COSE CAMBINO”
Nel prosieguo di “Estate in Diretta”, il nipote di Alessandra Matteuzzi ha rivolto un appello allo Stato: “Ci deve tutelare su questi aspetti. Lei non ha avuto figli, si era innamorata di questo ragazzo, ma poi aveva capito la gravità del rapporto”.
Ora che cosa si attende il giovane per l’assassino di sua zia? Lui non nutre dubbio alcuno: “Mi aspetto che lui marcisca in galera, sinceramente, e che si cambino le cose. Se uno fa una denuncia a luglio, in due settimane bisogna fare qualcosa, non si può restare immobili e non fare nulla. Non si può vivere con la paura addosso”.