Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, il cui corpo privo di vita è stato rinvenuto in un’area boschiva di Trieste lo scorso 5 gennaio, è intervenuto ai microfoni di “Estate in Diretta”, trasmissione di Rai Uno condotta da Roberta Capua e Gianluca Semprini. L’uomo, a proposito delle continue ipotesi sulla morte della consorte, emerse con prepotenza dopo gli esiti dell’esame autoptico, ha commentato: “Aspettiamo quello che la Procura dirà. Nulla è stato ancora depositato. Anche i nostri periti dovranno valutare le cose che sono uscite e capire come si sia riusciti a stabilire che il corpo sia morto due giorni prima del rinvenimento”.
Per quanto riguarda Claudio Sterpin, Sebastiano Visintin ha reso noto che “proprio in questi giorni abbiamo mandato la seconda diffida nei suoi confronti. L’abbiamo diffidato dall’esternare i suoi pensieri e le sue cose. La riesumazione del cadavere di Liliana? Le uniche persone che possono richiederla siamo io come marito e Sergio come suo fratello. La cosa mi turba molto, perché penso che tra Tac e tutti gli esami svolti, sia stato tutto fatto bene. Mi attengo alle loro decisioni e quando tutto sarà messo in chiaro tra le parti e saranno depositati gli atti in Procura, emergeranno risposte palesi e capiremo”.
SEBASTIANO VISINTIN: “NON PARLATEMI DI STERPIN! SERGIO RESINOVICH? HA DETTO COSE BRUTTE…”
Nel prosieguo della puntata di “Estate in Diretta”, Sebastiano Visintin ha poi lanciato un appello al programma televisivo: “Non parlatemi di Sterpin, per favore, perché altrimenti non vengo più! Tra me e Liliana lui non esiste!”. Già pochi istanti prima, quando era stato nominato Sterpin ed erano state riportate le sue parole, Visintin aveva assunto un’espressione a dir poco contrariata.
Infine, ha concluso dicendo che “in questi giorni Sergio Resinovich si è permesso di dire a ‘Morning News’ che lui è sicuro al 100% che io sia responsabile della morte di Liliana. Io non voglio fare male a nessuno, ma queste sono cose brutte e lui dovrà rispondere di queste cose che sta dicendo un giorno”.