Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico cieco dalla nascita, si è raccontato ai microfoni della trasmissione “Weekly”, in onda nel fine settimana su Rai Uno. Il 36enne ha approfondito il discorso relativo alla sua carriera sportiva, impreziosita da 25 titoli mondiali, 25 titoli europei, 41 titoli italiani e 3 record del mondo: “Ma è il percorso che mi ha reso la persona che sono, al di là di tutto. Ho iniziato a praticare lo sci nautico nel 1995, in un periodo che per la disabilità praticare sport, in particolare la mia disciplina, era preistoria. Il mio vero obiettivo è che una storia come la mia possa diventare rappresentativa”.
Secondo Daniele Cassioli, autore di “Insegna al cuore a vedere”, sua ultima opera letteraria, “chi vede non capisce tutto. Da questa certezza, parte una riflessione diversa: quando si vede con il cuore, che vuol dire ascoltare gli altri, si inizia anche a comprendere se stessi. Bisogna apprendere a vedere oltre: non vedendo o chiudendo gli occhi si entra in contatto con la propria dimensione o, invece, si incontra quella degli altri. Più si sorride, più ci si abitua a farlo. Il significato che dai a ciò che accade fa tutta la differenza del mondo: occorre allenarsi a prendere in giro il destino”.
DANIELE CASSIOLI: “COME NON VEDENTE DEVO DIRE CHE ERO MOLTO ARRABBIATO, MA POI…”
Nel prosieguo dell’intervista rilasciata in diretta a “Weekly”, Daniele Cassioli ha rivelato che, durante la gara, l’atleta arriva a toccare picchi di velocità pari a 85/90 chilometri orari sugli sci nautici. Numeri davvero impressionanti, con Cassioli che, in seguito, ha approfondito ulteriormente il suo rapporto con la cecità: “Anch’io, come non vedente, ero molto arrabbiato. All’inizio affrontare la cecità non è stato semplice. Ho trovato la mia felicità nello sport, nello stare insieme ai bambini”.
Daniele Cassioli è tesserato Real Eyes Sport ASD, l’associazione che ha anche l’onore di presiedere, e gareggia in ogni specialità dello sci nautico.