Allarme brogli elettorali: a lanciarlo è il centrodestra, che richiede massima attenzione ai seggi elettorali. Inoltre, Libero nell’edizione odierna parla di bande che all’estero si organizzano per rubare le schede. Gli italiani all’estero votano prima del 25 settembre per via postale: devono spedire al rispettivo consolato il loro voto entro le 16 del 22 settembre. Ma stando a quanto riportato da Francesco Storace, ci sono bande di falsari del voto già pronte. «Siamo pronti per sgraffignare le schede dalle cassette delle lettere fino ai bidoni della spazzatura», la confessione di un “esperto” che si è “pentito”. Il sistema è collaudato: «Basta pagare». L’elettore inserisce le schede in una busta che a sua volta viene infilata in un secondo plico col tagliando elettorale. Il problema si pone quando il plico finisce nella cassetta postale.
A spiegare il metodo dei brogli elettorali che vige in Europa è la stessa fonte sentita da Libero. «Una squadra di diversi ragazzi viene sguinzagliata sui vari territori e prende dalla cassetta delle lettere i plichi. È un’operazione agevole perché i plichi sono di grande dimensione ed escono sempre fuori dalla cassetta postale». Ma niente viene lasciato al caso: ad esempio, vengono perlustrate anche le discariche, visto che i plichi possono essere mandati al macero. Questo sistema verrebbe adottato in Belgio e Germania.
“FURTO DI PLICHI ELETTORALI ALL’ESTERO…”
A parlare apertamente di brogli elettorali a Libero è Simone Billi, deputato del centrodestra uscente e candidato alle prossime elezioni politiche 2022. «Bisogna intervenire in forma preventiva per interrompere quella ignobile pratica di furto dei plichi elettorali che si è verificata nel passato. Abbiamo già ricevuto segnalazioni da più parti su operazioni in corso che potrebbero inficiare il corretto svolgimento del voto, come purtroppo è già avvenuto. Anche gli elettori vigilino sulle proprie cassette delle lettere dall’8 settembre, quando i plichi elettorali cominceranno ad arrivare». Il rischio brogli elettorali è alto anche in Sud America, dove c’è un sistema ancora più ingegnoso: come riportato da Libero, vengono rubate alcune casse di schede direttamente dagli uffici postali. Le schede vengono usate per il voto e poi inviate al consolato dai contraffattori. A volte con la compiacenza dei funzionari delle poste locali. Gli esperti di queste pratiche illegali ritengono che queste operazioni possono pesare anche fino a decine di migliaia di voti, che possono essere determinati per uno o l’altro candidato. Quel che servirebbe è una garanzia di controllo della regolarità del voto.
LE DIRETTIVE DI FORZA ITALIA E FRATELLI D’ITALIA
Forza Italia non si nasconde e accusa apertamente la sinistra di usare la ramificazione del suo apparato, avendo un buon numero di presidenti e scrutatori “simpatizzanti”, se non proprio “militanti”. Un tema sentito tanto che, come riportato da Libero, c’è un intero capitolo del “Manuale del candidato“, distribuito da FI agli aspiranti parlamentari azzurri, che è dedicato alla “difesa del consenso”. «Le elezioni si vincono dentro ai seggi è fondamentale che nessun voto vada disperso». Per questo bisogna individuare molti rappresentanti di lista, riunirli più volte e spiegare loro come comportarsi durante lo spoglio per difendere i voti. Ma si chiede anche di far iscrivere i propri sostenitori all’albo dei presidenti di seggio e degli scrutatori, ma per questo è ormai tardi, visto che vengono redatti a settembre-ottobre di ogni anno. Anche Fratelli d’Italia fornisce un vademecum ai rappresentanti di lista, ma dispongono pure di un app per facilitare il controllo. Le indicazioni comunque sono simili nel centrodestra. Nello specifico, però, il partito di Giorgia Meloni consiglia di non «abbandonare il seggio» finché il risultato dello scrutinio non sia stato trascritto, imbustato e sigillato.