BOMBARDIERI SULLA RIFORMA PENSIONI 2022-2023: ”PIÙ RISORSE DAL GOVERNO”
A meno di un mese dalle Elezioni 2022, il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri prova a fissare alcuni temi in merito allo sviluppo della prossima riforma pensioni a cavallo tra il 2022.e il 2023: «Le misure annunciate dal Governo relative alla decontribuzione dell’1% per i lavoratori fino a 35.000 euro di reddito e l’anticipo della rivalutazione del 2% per le pensioni nel trimestre ottobre-dicembre 2022, sono chiaramente insufficienti a dare sostegno ai redditi dei lavoratori e pensionati».
Per il sindacato Uil le cifre usate finora dal Governo Draghi non possono soddisfare affatto e la richiesta è che il prossimo Governo possa fin da subito aumentare le disposizioni sulle pensioni e sui pensionati: « tra il ‘Palazzo’ e la vita reale, purtroppo, c’è una distanza enorme: emerge l’incapacità di cogliere la realtà fatta di persone che soffrono. La Uil chiede al Governo di destinare maggiori risorse a questa operazione che, quando fu annunciata, giudicammo positiva, ma che così attuata diviene irrilevante», spiega ancora Bombardieri in merito allo studio Uil sul Decreto Aiuti bis. In quel report emerge come la decontribuzione avrebbe un effetto irrilevante sui redditi dei lavoratori, in particolare per quelli con lavori discontinui o retribuzioni più basse. Ad oggi infatti, un lavoratore con un reddito annuo lordo pari a 8.000 euro per le mensilità percepite da luglio a dicembre «avrebbe un beneficio complessivo di 36,92 euro lordi, circa 6 euro lordi in più al mese».
RIFORMA PENSIONI, SCONTRO SALVINI-FORNERO SULLA LEGGE DAL 2023
Per questi motivi, ribadisce Pierpaolo Bombardieri in attesa di una prossima riforma pensioni 2022-2023 occorre intervenire al più presto e con nuove risorse: «Per le pensioni – secondo i dati Uil mostrati in questi giorni -, l’anticipo parziale della rivalutazione pari al 2% determinerebbe un incremento degli assegni previdenziali. Una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari a 19 euro lordi, 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre. Un aumento, quindi, di circa 10 euro lordi al mese ogni 500 euro di pensione percepita».
Resta intanto furente lo scontro a distanza tra Elsa Fornero e Matteo Salvini in merito al futuro della riforma pensioni da fine 2022: in un evento a Bari il leader della Lega ha attaccato, «Mi innervosisco ancora a pensare a quello che ha detto la Fornero qualche sera fa in tv. Difendendo la sua legge ha detto: ’Questi anziani in Italia potrebbero lavorare un po’ di più’. Vergognati, chiudi la bocca se devi dire queste sciocchezze, porta rispetto a chi lavora da 40 anni in una fabbrica, in un ristorante, in una casa di riposo». In merito al futuro della riforma pensioni con la Quota 41 in primis, Salvini conclude da Barletta «Il vantaggio di cancellare la legge Fornero è restituire dignità, vita e pensione a chi ha più di 60 anni e contemporaneamente aprire il lavoro a chi ha 20 anni che altrimenti non campa senza lavoro».