Negli ultimi giorni si è parlato molto di possibili interventi sulla scuola a causa del caro energia. Sono circolate proposte, ipotesi e voci, mai confermate o smentite. Basti pensare al possibile ritorno della didattica a distanza per frenare l’emergenza energetica, oppure alla riduzione degli orari delle scuole, con il ritorno della cosiddetta settimana corta. Ebbene, l’esecutivo ha preso posizione.
Fonti del governo coinvolte sul dossier hanno confermato ai microfoni di Adnkronosche al momento non sono previsti razionamenti o misure drastiche di altro tipo. Il gas c’è in questa fase: “Al limite, se la Russia dovesse chiudere i rubinetti, si dovrà ragionare su misure ‘draconiane’ da adottare, anche sul sistema pubblico. Ma non si è parlato di scuola. La nostra dipendenza da Mosca sul gas è per lo più scesa dal 40% al 18%, dunque anche nello scenario peggiore l’Italia si troverà in condizioni di poter fronteggiare l’emergenza”.
Governo: “Scuola, riduzione orario e Dad mai su tavolo”
Le ipotesi circolate in ottica scuola per contrastare l’emergenza energetica hanno acceso il dibattito politico. Molti partiti ed esponenti hanno stroncato senza mezzi termini il possibile ritorno della dad, considerando in particolare i danni già causati dai due anni di pandemia. Sarebbe “un Paese cieco e senza futuro” secondo Valeria Fedeli. L’ex titolare dell’Istruzione ha spiegato all’Adnkronos che la scuola non può essere messa ai margini delle priorità del Paese: “Dovendo affrontare una situazione oggettivamente difficile per il Paese, come il caro energia e la riduzione dei consumi il primo intervento urgente e necessario è certamente adottare provvedimenti per imprese e famiglie affiche le imprese non chiudano e le famiglie possano affrontare la situazione. Ma non può assolutamente succedere che la scuola venga messa ai margini delle priorità del Paese. La priorità assoluta deve essere avere i ragazzi a scuola in presenza dal nido all’università”.