Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, ha parlato di vecchiaia ai microfoni di “Unomattina Estate”, trasmissione di Rai Uno condotta da Maria Soave e Massimiliano Ossini. Nel dialogo con la giornalista, l’ospite ha detto: “Noi anziani siamo ormai numerosi in Italia, parliamo di 14 milioni di ultra65enni. Per la prima volta nel mondo esiste una simile vecchiaia di massa. Siamo in tanti e viviamo di più e, come accade alle macchine, il rischio di essere rottamati c’è. Papa Francesco ci ricorda però che, malgrado l’età, il meglio deve ancora venire”.
Monsignor Paglia ha spiegato inoltre che “i nostri anziani sono le nostre radici, la nostra storia e la nostra memoria. Un albero non regge, senza nuove radici. Le nuove generazioni hanno la fortuna di disporre di tanti anziani. Quello che conta è essere consapevoli del fatto che questa lunga età è importante anche per i bambini; infatti, i nonni sono garanzia di affettività per i nipoti. Parlano tanto con loro e in Italia il tempo che i nonni impiegano con i loro nipoti vale quanto una finanziaria”.
“VECCHIAIA NON È TEMPO DI CENERE”: LE PAROLE DI MONSIGNOR PAGLIA
Nel prosieguo del suo intervento, monsignor Paglia ha chiarito che “la vecchiaia non è tempo di cenere, è tempo di brace, è tempo di fuoco. Questo aiuta l’intero Paese a vivere con maggiore serenità il proprio futuro. Non possiamo vivere pensando alla vecchiaia come a una rottamazione degli anziani, sarebbe drammatico”.
Per poi concludere così la sua riflessione sull’argomento: “Tutta la società, iniziando dal governo, deve prendersi cura di tutti i suoi anziani, facendoli restare a casa e non mettendoli negli istituti, che sembrano rottamazioni in vista della morte. Noi vogliamo vivere, continuare a dare dei consigli, degli aiuti. Il 70% degli anziani in Italia vive in Comuni da 60mila abitanti in giù, quindi il tessuto di un Paese, se viene animato dagli anziani, diventa splendido, positivo anche per la sua economia”.