Marco Rizzo ha sollevato un autentico polverone attorno alla frase su Michail Gorbaciov e sulla sua morte, tanto che ha dovuto rimettere mano alla tastiera del suo smartphone e ricollegarsi a Twitter per spiegare il significato della sua “esultanza” per la morte dell’ultimo presidente dell’URSS: “È chiaro che la mia è una provocazione voluta, quasi di tipo dadaista, non sono mica stupido… Gorbaciov è un’icona della mondializzazione, del mainstream. Ha innescato il processo di globalizzazione che ci ha portato alla situazione attuale. Ogni giorno ci sono persone che muoiono di guerra, di fame, di infortuni sul lavoro, di vaccini”.
Per poi aggiungere: “Dopo 15 minuti dal mio tweet c’erano i quattro giornali più importanti del mainstream che lavoravano per la mia crocifissione. La mia, lo ripeto, era una provocazione voluta. Più o meno successe la stesso quando morì la Thatcher. Quelli che sono nemici dei popoli vengono osannati. Io rimarca non voglio essere ben citato dai giornaloni”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Marco Rizzo stappa lo spumante per la morte di Gorbaciov
Nella serata di ieri è stata diffusa la notizia della morte di Michail Gorbaciov all’età di 92 anni. Pochi minuti dopo, assieme al cordoglio della maggior parte delle persone influenti, è arrivato anche il commento Marco Rizzo, che sembra aver accolto serenamente la notizia. L’ex deputato, segretario del Partito comunista e candidato alle elezioni politiche con Italia Sovrana e Popolare, infatti, ha pubblicato su Twitter la foto di una bottiglia di spumante stappata.
Nel tweet di Marco Rizzo si legge come “era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo”. Nient’altro, nessun riferimento chiaro o diretto alla morte di Michail Gorbaciov, ma il rimando la dice lunga. Il 26 dicembre 1991, infatti, è la data in cui venne sciolto in via definitiva l’URSS, per decisione proprio di Gorbaciov. Inoltre, Rizzo si è sempre posizionato vicino alle idee dell’ex URSS, criticando il capitalismo occidentale ed arrivando, per via di queste posizioni, ad essere espulso da diversi partiti nei quali ha militato negli anni. La morte di Gorbaciov, però, ha scosso la comunità globale che si è subito prodigata anche a criticare il commento di Marco Rizzo.
Marco Rizzo festeggia la morte di Gorbaciov, “meschino, si vergogni”
Il tweet pubblicato da Marco Rizzo, nel quale festeggia la morte di Gorbaciov ha scatenato la reazione del web, che si è subito scagliato contro l’ex deputato. “Lui”, commenta un utente, “sarà ricordato nella storia per aver liquidato quell’orrore che fu l’URSS, lei invece non sarà ricordato da nessuno. E nemmeno la sua meschinità, si vergogni”. A questo si aggiungono anche i commenti di Luciano Nobili, esponente di Italia Viva, che lo definisce “uno schifo” e di numerose figure politiche italiane.
Marco Rizzo, dal conto suo, nella mattinata di oggi ha ripreso la vicenda con un nuovo tweet, cercando di mettere una toppa che per alcuni è stata più piccola del buco. “Una provocazione”, scrive Rizzo in merito al tweet sulla morte di Michail Gorbaciov, “dadaista e l’ipocrisia”. L’ex deputato ricorda come “ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini, ogni sacro giorno”, mentre se “muore uno della banda dei globalizzatori” e “metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome, si scatena l’inferno”, puntando poi il dito contro i “giornaloni” che l’hanno subito accusato.
Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo… pic.twitter.com/DyZVbs0I0H
— Marco Rizzo (@MarcoRizzoPC) August 30, 2022