Caso Willy, telefonata smentirebbe i fratelli Bianchi
Nonostante la condanna all’ergastolo a carico dei fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, per l’omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte ucciso di botte a Colleferro, ci sono ancora molti aspetti poco chiari nella vicenda. Adesso spunterebbe una telefonata misteriosa avvenuta tra Gabriele Bianchi e l’amico Omar Shabani appena pochi minuti prima del pestaggio mortale ai danni del 21enne di Paliano. I due “gemelli” hanno sempre negato di aver picchiato Willy sferrando il colpo mortale ed anzi al cospetto della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone hanno sempre ammesso di essersi fatti spazio a suon di pugni e calci al fine di difendere l’amico Omar Shabani e Michele Cerquozzi.
A tal proposito avevano raccontato: “Quando siamo arrivati (a Colleferro ndr) e abbiamo visto tutta quella folla pensavamo che stessero aggredendo i nostri amici”, si sono giustificati i fratelli Bianchi in aula, poco prima di conoscere il loro destino. In Tribunale Marco Bianchi ha ammesso: “Ho colpito Willy ma non gli ho sferrato il colpo mortale”, mentre il fratello Gabriele ha precisato: “Io, sbagliando, ho colpito solo l’amico di Willy, Samuele Cenciarelli, e mi scuso con lui”. Adesso però una telefonata li smentirebbe cambiando le carte in tavola.
Omicidio Willy, la chiamata tra Gabriele e l’amico
La telefonata che andrebbe ad incastrare i fratelli Bianchi, secondo quanto riferito dal quotidiano Repubblica, sarebbe avvenuta nello specifico tra Gabriele e l’amico Omar Shabani ma il contenuto non sarebbe stato svelato. Ciò che sembrerebbe certo è che la chiamata di pochi secondi in questione andrebbe a smentire la versione dei due ragazzi condannati all’ergastolo. La telefonata sarebbe agli atti dei tabulati telefonici e risalirebbe alle 3.22: Gabriele Bianchi, che in quei frangenti era con il fratello, l’amico Tondinelli e tre ragazze nella zona del cimitero di Colleferro, avrebbe parlato al cellulare, per circa 15 secondi. Dall’altra parte della cornetta, Omar Shabani.
Nel caso in cui la circostanza della chiamata trovasse conferma, contribuirebbe a gettare nuove ombre sulla veridicità della versione fornita in aula dai due fratelli Bianchi. Secondo Repubblica è probabile che i due fratelli fossero stati rassicurati del fatto che né lo stesso Shabani né Cerquozzi rischiavano l’aggressione. Dopo due minuti, alle 3.24, Matteo La Rocca, amico di Willy scattò una foto alla targa del suv dei Bianchi. Alle 3.35 Gabriele e Marco furono fermati dai Carabinieri. Eppure di questa telefonata i due non ne hanno mai parlato in aula e questo rappresenta ora il nuovo nodo attorno alla vicenda.