Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano, è stato il protagonista dell’intervista di ieri del programma Tg2 Post. Tanti gli argomenti trattati dall’autorevole e stimato uomo di Chiesa, a cominciare dai cattolici e dal ruolo politico che gli stessi dovrebbero ricoprire a discapito invece di molti che tendono a mettersi da parte: “Non possiamo accettarlo – le parole del porporato riportate da Vaticannews, pensiero già rilasciato negli scorsi giorni – per la dimensione sociale e storica che ha il cristianesimo. La presenza dei cattolici in politica è importante e importante il contributo che possono dare. L’auspicio è che possano, ispirandosi all’insegnamento del Papa, avere una visione completa delle tematiche, per esempio della vita, senza focalizzarsi su aspetti particolari, e che possano esprimere questo anche nei partiti in cui sono inseriti”.
L’intervista ha poi virato sui temi internazionali, a cominciare dalla guerra in Ucraina, dai negoziati, e dal possibile ruolo di mediazione della Chiesa: “Quando si tratta con qualcuno bisogna partire sempre dal riconoscere la sua buona fede altrimenti il negoziato non ha senso”. E ancora: “Papa Francesco è deciso ad andare a Kiev e lo ha espresso pubblicamente. Per il Papa è importante andare non per farsi una ‘fotografia’ ma a condizione che possa aiutare la pace”, e il Vaticano “resta aperto a tutti, agli aggressori e agli aggrediti per incontrarsi, per aiutare e arrivare a una tregua, a un negoziato e a una pace duratura”.
CARD. PAROLIN: “RISPETTIAMO LA REALTA’ DI TAIWAN”
Il prossimo 13 e 15 settembre si terrà la visita in Kazakhistan, ma il vescovo Kirill non ci sarà: “Motivazioni non ne sono state date, ma credo – afferma il cardinale Pietro Parolin – che l’incontro dovrebbe essere ben preparato così da essere efficace”, per poi sottolinea l’appoggio della Chiesa a Taiwan: “Noi rispettiamo questa realtà” quando è vissuta con moderazione. “Questo non inficia il dialogo”, con la Cina e la possibilità di un rinnovo dell’accordo del 2018 che secondo il cardinale Parolin “Ci sarà”.
In chiusura di intervista il cardinale Pietro Parolin ha parlato di Giovanni Paolo I, definendolo riformatore, una persona semplice e umile, per poi fare chiarezza sulla morte per avvelenamento ipotizzata da alcuni: “Non c’è nessun giallo dietro la morte di Papa Giovanni Paolo I. Papa Luciani è morto di morte naturale”.