Secondo idealista il canone di locazione si sta stabilizzando per il 2022 e ha trovato una quota giusta nel mese di agosto, anche se la variazione annuale ha raggiunto il 7%, ma per quanto riguarda le variazioni dal 7,4% al 2,2%. Il prezzo di 12,2 al metro quadrato e l’incremento mensile medio è dello 0,1%.
Canone affitti: la regione con maggiori rincari è il Molise con +6,6%
La stagione dei rialzi non risparmia nemmeno il settore delle locazioni immobiliari che subiscono un rialzo in 15 delle 20 regioni italiane, soprattutto in Veneto, Campania che segnano entrambe le 2,2%, mentre il Trentino Alto Adige registra un +3,5%, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta il +4,1%, e il Molise il +6,6%. Al posto invece abbiamo l’Abruzzo che cala del 4%, a seguire la Basilicata che diminuisce del 3,3% e l’Emilia Romagna che diminuisce del 2,9%. La Toscana invece è diminuita dell’1,4% e l’Umbria dello 0,2%.
La regione più cara e la Valle d’Aosta che registra un canone al metro quadrato di 18,1 seguita dalla Lombardia 15,9, a seguire abbiamo i 14,7 in media al metro quadrato della Toscana, e 14,1 al metro quadrato del Trentino Alto Adige, il Lazio con 13,1 al metro quadrato e l’Emilia Romagna 13,1 al metro quadrato. L’Umbria invece registra un incremento di 6,7 al metro quadrato, la Basilicata di 7 euro e la Sicilia di 7,3 euro.
Canone affitti: la provincia più cara è Lucca con 23,9 euro al metro quadrato
Anche a livello provinciale abbiamo avuto degli incrementi ad esempio la provincia di Verbano Cusio Ossola ha registrato un incremento del 13,7% di richieste mentre per quanto riguarda Bolzano l’incremento è stato del 10,9%. Parimenti, le province con un prezzo più elevato sono Lucca con 23,9 euro al metro quadrato, Belluno 23,3 al metro quadrato in Rimini 22,7 euro al metro quadrato, Grosseto 22,4 euro al metro quadrato e Ravenna 20,4 euro al metro quadrato mentre Milano registra 18,8 euro mensile di variazione.
Napoli ha una volatilità maggiore rispetto ad altre piazze del 4,9% immediatamente seguita da Bologna e Roma rispettivamente al 2,5% e 1%.