Ferruccio Ferragamo deve accontentarsi del fatto che l’ex moglie Ilaria Giusti sia stata riconosciuta infedele dalla Cassazione, perché dovrà comunque continuarle a versare il maxi assegno di mantenimento. La Prima sezione civile della Cassazione, infatti, ha aperto alla richiesta del presidente di Salvatore Ferragamo, cioè di addebito nei confronti dell’ex moglie a causa delle sue ripetute infedeltà coniugali. Si tratta dell’addebito di responsabilità per la fine del matrimonio, che si verifica quando uno dei due coniugi tiene un comportamento contrario ai doveri derivanti dal matrimonio. Sulla questione dovrà decidere la Corte di appello di Firenze in sede di rinvio, visto che la Suprema Corte ha dichiarato che l’iniziale tolleranza dell’imprenditore dell’infedeltà della moglie non è una ragione sufficiente per rifiutarne l’addebito.
Un particolare di non poco conto, perché in caso di separazione con addebito, le conseguenze sarebbero patrimoniali: il coniuge ritenuto, infatti, responsabile rischia di perdere i diritti successori. L’imprenditore Ferruccio Ferragamo, il cui patrimonio è stimato in 4 miliardi di euro, divorziò dalla moglie Ilaria Giusti nel 2019, dopo una crisi cominciata nel 2012- La donna dopo la separazione si trasferì a Londra con l’unico figlio, ormai maggiorenne, ed è beneficiaria di un assegno di mantenimento da 60mila euro, a cui si aggiungono i 20mila euro versati da Ferragamo per il figlio.
DIVORZIO FERRAGAMO, ASSEGNO DI MANTENIMENTO AUMENTA…
L’imprenditore, che nel 2019 riuscì ad evitare il trasferimento a Londra della causa, come invece aveva richiesto l’ex moglie Ilaria Giusti, incassa l’apertura della Cassazione riguardo l’addebito, ma l’assegno di mantenimento non è stato toccato. Anzi, quanto dovuto verrà aggiornato secondo il costo della vita nel Regno Unito. La Suprema Corte ha evidenziato che l’assegno è frutto di un «approfondito esame della complessiva situazione patrimoniale e reddituale delle parti, sulla base del quale il giudice di secondo grado è pervenuto all’accertamento dell’esistenza di una notevole sperequazione economica tra i coniugi, tale da imporre il riconoscimento in favore della donna di un contributo idoneo a consentirle la conservazione dell’elevato tenore di vita goduto nel corso della convivenza».
D’altra parte, l’accettazione da parte di Ferruccio Ferragamo «di comportamenti lesivi del dovere di fedeltà, tenuti dalla moglie alcuni anni prima della proposizione della domanda di separazione», non esclude «la possibilità di far valere, quale causa di addebito, analoghi comportamenti tenuti successivamente dalla donna». Nell’ordinanza della Cassazione si legge, come riportato dal Corriere della Sera, che l’imprenditore aveva chiesto di essere ammesso a provare che vi erano state ripetute infedeltà, «in tal modo lasciando chiaramente intendere che la tolleranza da lui inizialmente manifestata… era venuta meno, a causa della reiterata violazione del dovere di fedeltà… che aveva determinato il fallimento dell’unione».