MATTEO SALVINI RILANCIA CONTRO LE SANZIONI ALLA RUSSIA: “MEGLIO UNO SCUDO”
«Meglio uno scudo delle sanzioni»: dopo l’intervento al Forum di Cernobbio di ieri, Matteo Salvini torna nuovamente sulla questione cruciale delle sanzioni alla Russia che hanno aumentato se non del tutto provocato la crisi energetica che inquieta gli scenari prossimi economici in Italia e in Europa. Schieratosi in disappunto con praticamente tutti gli altri leader politici impegnati nella campagna elettorale delle Elezioni 2022, il segretario della Lega intervenendo in un comizio a Bolzano stamane ha ribadito il concetto di intervenire immediatamente sul caro luce e gas per far respirare aziende e famiglie strette nella morsa dell’inflazione.
«Al posto delle sanzioni, che dovevano danneggiare i russi, sarebbe meglio proteggere gli italiani ed europei con uno scudo, un paracadute», ha spiegato Salvini in campagna elettorale nell’Alto Adige, «L’unica emergenza in questo momento si chiama bolletta luce e gas. E’ grave che una parte della politica non lo capisca. Si tratta di un problema continentale e nazionale». Sarebbe incredibile, ripete l’ex Ministro degli Interni, se l’Europa davanti a questa nuova emergenza sull’energia «non muovesse un dito, visto che rischiamo di lasciare al buio e al freddo milioni di italiani. Se non si muove l’Europa, deve farlo il governo nazionale».
SANZIONI RUSSIA, SALVINI-MELONI E LA SFIDA AI LEADER PER LE ELEZIONI 2022
Secondo Matteo Salvini la possibilità di fare nuovo debito pubblico – sia italiano che europeo – è un’opzione da prendere in ferma considerazione: «Se serve sì, subito. Lo hanno fatto tedeschi, francesi e spagnoli. Meglio 30 miliardi oggi per salvare un milione di posti di lavoro, invece di 100 per un milione di casse integrazioni». Secondo il leader della lega servono nuovi soldi e interventi da Bruxelles, la quale «ha chiesto le sanzioni evidentemente sbagliando i conti». Salvini risponde poi alle critiche piovute già ieri nel suo tentativo di spiegare come proseguire con le sanzioni alla Russia non fa il male dell’invasore ma solo la crisi per gli europei: «Qui non ci sono filorussi, noi siamo filoitaliani e conto che in Europa si sveglino e accendano la luce. Come noi, i sindacati e le categorie indicano che l’emergenza è aiutare a pagare le bollette, non perché lo chiede Mosca, ma Bolzano, Milano, Roma».
Salvini allontana nuovamente l’accusa di essere “filo-Putin” e conclude «soldi veri subito per aiutare a pagare bollette e luce del gas. Non perché ce lo chiede Putin. Chi se ne frega. Noi rispondiamo agli italiani». La distanza con l’alleata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è parsa evidente durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio: per la candidata Premier alle prossime Elezioni, «se ci sfiliamo dai nostri alleati, per l’Ucraina non cambia niente ma per l’Italia sì, perchè sarebbe a rischio la nostra “credibilità” al livello internazionale». Secondo il n.2 di Forza Italia Antonio Tajani la linea è assai simile: «Quella di Salvini é un’opinione e se ne può discutere. Io credo che le sanzioni siano inevitabili e che dobbiamo continuare a infliggerle. Qualsiasi scelta di modifica della posizione non può che essere presa a livello europeo e di Nato». A quel punto Salvini aveva replicato che non vi è alcuna distanza tra lui, Meloni e Forza Italia sul tema energia: «Io, Giorgia e Tajani – spiegava su Rai 3 ieri a “Mezz’ora in più” – abbiamo detto la stessa cosa. Per fermare la guerra abbiamo approvato le sanzioni, ora però, a 7 mesi di distanza, tanti, non solo Salvini ma ad esempio l’Economist, si stanno chiedendo se le sanzioni stanno funzionando. Poi – conclude il segretario del Carroccio – tutti noi chiediamo uniti quello che ha chiesto Mattarella: uno scudo europeo. L’Europa deve aprire il suo paracadute sull’energia».