Non si dà pace Yannauois Damir, papà di Karim Damir, il 14enne di Bisuschio (Varese) morto in montagna nel Canton Ticino dopo essere precipitato da un sentiero per circa 100 metri insieme ad altri due coetanei ora in gravi condizioni. La famiglia del giovane, calciatore che si trovava in gita nella frazione di Ghirone, nel Comune svizzero di Blenio, ora chiede che sia fatta luce sulla tragedia e che la dinamica venga sottoposta ad attenti accertamenti. La Polizia cantonale conduce le indagini sul dramma, consumatosi mentre il minorenne era impegnato in una escursione con una comitiva in zona Capanna Scaletta, e spuntano interrogativi sul perché il gruppo si trovasse in quell’area nonostante si tratti di un percorso non segnato nelle cartine come via percorribile.
“Vogliamo sapere come è stato possibile, come è successo. Vogliamo che la polizia faccia chiarezza, perché la sua morte è una tragedia enorme per la nostra famiglia“. Queste alcune delle dichiarazioni del padre di Karim Damir, origini marocchine e da circa 40 anni in Italia, riportate dal Corriere della Sera dopo il dramma che ha sconvolto la sua vita. Avvisato dai Carabinieri, l’uomo si è messo in viaggio verso la Svizzera e ora, tra le lacrime, chiede verità per il figlio che non potrà più coccolare. Mentre l’intera comunità di Bisuschio è stretta intorno al loro dolore, i familiari di Karim Damir confidano nell’attività degli inquirenti e nelle prossime ora è attesa l’autopsia.
Karim Damir, morto in montagna a 14 anni: “Sentiero non adatto alle gite…”
Tra le righe della tragedia del giovane Karim Damir si insinuano dubbi relativi al sentiero che, secondo la ricostruzione finora effettuata, il 14enne si trovava a percorrere con la sua comitiva al momento della caduta. Un volo di circa 100 metri sulla cui dinamica ora interverranno le indagini delle autorità svizzere. Ed è ancora Il Corriere della Sera a riportare un passaggio delle dichiarazioni di Federico Cattaneo, responsabile tecnico dell’Associazione cantonale “Ticino sentieri”, su quanto successo poche ore fa in Canton Ticino: “Il punto dove è avvenuta la caduta non è un sentiero ma un tracciato, una sorta di scorciatoia per arrivare a valle. Non è segnato nelle cartine“. Si tratterebbe di un percorso “non adatto alle gite”, una di quelle vie che, nella zona, si è soliti chiamare “sentieri dei camosci”. La domanda ora sarebbe anzitutto una: perché il gruppo si trovava lì?
Stando alla nota diffusa dalla Polizia cantonale sull’incidente in montagna costato la vita al giovane Karim Damir, il dramma sarebbe avvenuto intorno alle 12 del 4 settembre scorso. La morte di Karim Damir, cittadino italiano di 14 anni, è avvenuta in territorio di Ghirone, nel comune svizzero di Blenio. “Stava effettuando un’escursione in zona Capanna Scaletta in compagnia di una comitiva“, scrivono gli inquirenti che ora si occupano dell’inchiesta per stabilire le cause della terribile caduta che ha portato Karim Damir alla morte. Prima di perdere la vita, nel cadere Karim Damir avrebbe travolto un altro ragazzo, membro dello stesso gruppo, anch’egli cittadino italiano di 14anni residente nella stessa provincia di Varese. Questi sarebbe rimasto gravemente ferito nell’impatto come un coetaneo di nazionalità svizzera che, nel tentativo di prestare soccorso ai due, sarebbe precipitato a sua volta. Le condizioni dei due minorenni coinvolti nell’incidente in cui è morto Karim Damir sarebbero ancora ricoverati in condizioni ritenute critiche.