Proteste all’Università di Palermo contro i test d’ingresso a Medicina 2022. Gli studenti, capitanati dal Laboratorio Studentesco Autonomo, si sono ritrovati di fronte all’edificio, appendendo striscioni come “la pandemia non ha insegnato nulla, stop ai test d’ingresso”. Un modo per dire basta al numero chiuso, vista e considerata la scarsità di personale medico messa a nudo dalla recente emergenza pandemica, peraltro ancora neppure del tutto alle spalle.
“Palermo Today” ha raccolto lo sfogo di Giovanni, uno degli studenti coinvolti nelle proteste a Palermo: “Due anni di pandemia dovrebbero aver dimostrato a tutti quanto il nostro sistema sanitario sia inadeguato. Mancano i fondi, la strumentazione e soprattutto il personale sanitario. Eppure, invece di investire per garantire un sistema sanitario che sia davvero pubblico ed efficiente, in grado di aiutare chi sta male e non può permettersi di andare a curarsi nelle cliniche private, ci ritroviamo ancora con il numero chiuso che ogni anno impedisce a più di 50mila aspiranti medici di esercitare il proprio diritto allo studio per poi garantire a tutti il diritto alla salute. A Palermo quest’anno sono disponibili 475 posti a medicina: una miseria, che costringerà migliaia di ragazzi a iscriversi in altre facoltà, a emigrare o addirittura a non frequentare l’università”.
TEST D’INGRESSO MEDICINA 2022, PROTESTE A PALERMO: “SERVONO NUOVO MEDICI GIOVANI!”
Gli studenti del Laboratorio autonomo, impegnati nelle proteste a Palermo all’esterno dell’università, hanno quindi precisato che anche per chi ce la fa ad entrare e concludere il ciclo di studi con la laurea, ci sarà un nuovo ostacolo, vale a dire i concorsi di specializzazione: “Ogni anno – hanno asserito – più di 15mila laureati in Medicina sono costretti a sottoporsi all’ennesimo test, che impedirà a più di 3.000 di loro di specializzarsi”.
Con “strutture fatiscenti o che mancano del tutto, malati lasciati in barella nei corridoi per mancanza di spazio, file assurde nei pronto soccorso e liste d’attesa infinite, mentre i medici e il resto del personale sanitario sono stati costretti a fare i tripli turni, o a essere richiamati nonostante la pensione durante la pandemia, come si può pensare di mantenere il numero chiuso? Servono nuovi medici giovani in grado di tenere aperti i reparti e i presidi sanitari quartiere per quartiere, paese per paese”.