Il latte costa ormai quanto la benzina e ben presto, al litro, potrebbe superare il tetto dei 2 euro. Complice la crisi economica ed energetica in cui l’Europa è sprofondata a seguito dell’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina e all’inflazione figlia delle sanzioni applicate dall’Occidente nei confronti del Paese sovietico, anche i beni di prima necessità stanno divenendo sempre più cari e il costo della vita gravoso e difficile da sostenere anche da chi, fino a poche settimane fa, riusciva ad arrivare senza troppi anni a fine mese.
A “Controcorrente – Prima Serata”, trasmissione di Rete 4 condotta da Veronica Gentili, è stato mandato in onda un servizio relativo proprio al prezzo del latte, nel quale è stato messo in evidenza come costi sempre di più produrlo, imbottigliarlo, conservarlo e trasportarlo. Colpa dell’incremento dei costi di energia elettrica e gasolio, che ben presto potrebbero fare schizzare il prodotto al di sopra dei 2 euro, come anticipavamo in apertura di articolo.
COSTO DEL LATTE ORMAI PARI A QUELLO DELLA BENZINA: IL CALCOLO DEL PREZZO DI VENDITA, VOCE PER VOCE
Ma come si arriva a fare pagare il latte 1,80 euro, quasi 2 euro? Il conteggio è stato proposto proprio all’interno dello speciale di “Controcorrente – Prima Serata” dedicato a tale argomento. In buona sostanza, un litro di latte appena munto viene venduto a 57 centesimi di euro al litro. Al prezzo base, vanno aggiunti 12 centesimi di euro per la pastorizzazione e 12 centesimi di euro per l’imbottigliamento, secondo quanto è stato riferito da Assolatte.
E il resto della cifra, come lo si ottiene? Presto detto: altri 25 centesimi di euro sono necessari per la refrigerazione del prodotto, che avviene in celle speciali e che necessitano di tanta energia, con costi alle stelle per le aziende del settore. Il trasporto del latte, infine, costa 10 centesimi, con un’aggiunta di 64 centesimi per poter coprire l’utile delle aziende e i ricavi dei supermercati.