CONSIGLIO UE SOSPENDE I VISTI DELLA RUSSIA. ACCUSE KIEV-MOSCA SUL KHERSON: LA TERZA GUERRA MONDIALE RESTA COME PERICOLO
Il Consiglio Europeo ha adottato stamattina la sospensione totale dell’accordo di “facilitazione” dei rilascio dei visti con la Russia in auge fin dal 2007, aumentando la distanza e la frattura diplomatica tra Europa e Mosca in quella che lo stesso Putin pochi giorni fa definiva un rischio «mondiale» di ostilità perdurante. La guerra in Ucraina e sullo sfondo una potenziale “terza guerra mondiale” tra Occidente e Oriente restano i temi a livello internazionale più preoccupanti per il Consiglio dell’ONU che ancora in questi giorni prova ulteriori tentativi, finora del tutto vani, di mediazione.
Nel frattempo le forze armate ucraine hanno tentato un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia per prenderne il controllo ma senza riuscire a scalfire il dominio dei filorussi sul territori a Sud dell’Ucraina: mentre intanto Erdogan e l’Austria si offrono come luoghi e partner di mediazione per la fine della guerra, prosegue l’attacco e le accuse tra ucraini e russi sui combattimenti tanto a Zaporizhzhia quanto nel Kherson. Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha denunciato Mosca per l’utilizzo di «civili come scudi umani» per proteggere l’area già conquistata mesi fa nel Kherson, oggi teatro della potente controffensiva ucraina con armi occidentali.
IL RISCHIO DI UNA TERZA GUERRA MONDIALE NUCLEARE DOPO L’UCRAINA
Secondo il capo di Stato maggiore dell’Ucraina, Valeriy Zaluzhnyi, il mondo deve guardarsi sempre più dal rischio di una prossima imminente terza guerra mondiale nucleare: dopo che la distanza tra la Russia e l’Occidente – aumentata dalla sempre più stretta alleanza tra Mosca e la Cina – è stata marcata da Vladimir Putin all’ultimo Eastern Economic Forum, gli scontri sul campo nel 197esimo giorno di guerra in Ucraina non accennano a diminuire il tentativo russo di conquistare più terreno possibile ben oltre il Donbass, ad esempio tutta l’area a Sud compresa la zona di Zaporizhzhia. Proprio su questo allarme costante della comunità internazionale si fonda il monito del capo di Stato maggiore ucraino: «c’è possibilità che la Russia utilizzi armi atomiche in Ucraina. Una circostanza che creerebbe il rischio di un conflitto nucleare limitato con altre potenze». Il generale Zaluzhnyi è convinto invece che la minaccia diretta delle armi tattiche russe «abbia avuto una grande influenza sull’adozione di alcune decisioni ucraine».
Era stato lo stesso Valeriy Zaluzhnyi ieri a prevedere che la guerra con la Russia «non finirà nel 2022» e probabilmente «proseguirà anche il prossimo anno, senza segni di cedimento». Il generale ha poi spiegato che «ci sono tutte le ragioni per credere che la guerra non finirà da nessuna parte entro il 2022. Finché la situazione attuale persiste, questa guerra può durare per anni». Controffensiva ucraina su Kherson, attacchi russi fuori Kharkiv per rispondere al fuoco di Kiev e consueta situazione drammatica nel Donetsk: la guerra prosegue mentre gli occhi del mondo sono “puntati” sull’evoluzione energetica ed economica di quella che si appresta ad essere davvero la peggior crisi internazionale dai tempi della Guerra Fredda.
USA VS RUSSIA: “OCCIDENTE PRONTO A NUOVO RUOLO IN MISSIONE…”. CAOS TERZA GUERRA MONDIALE, L’ALLARME DI PAPA FRANCESCO
Il rischio paventato di una terza guerra mondiale e pure nucleare non si ravvisa solo sulla possibilità di armi specifiche usate dalla Russia (che ovviamente smentisce l’intera narrazione occidentale, con Putin che ancora ieri ha attaccato gli Stati Uniti come «la dittatura» che tiene soggiogata l’Europa): i continui attacchi tra ucraini e russi a pochi metri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia mettono a serio rischio la sicurezza globale del sito nucleare più grande d’Europa. Il quinto reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stato spento nella notte per «danni alle linee elettriche»: lo ha detto il capo dell’amministrazione filorussa di Energodar Aleksander Volga, come riporta Ria Novosti. «La potenza generata non può essere rilasciata nel sistema generale a causa di danni alle linee elettriche. E’ stata presa la decisione di sospendere il funzionamento della quinta unità di potenza – ha spiegato ancora Volga -. Al momento, la sesta funziona in modalità parziale».
L’allarme resta e mentre la missione AIEA si avvia alla conclusione (ieri il responsabile Grossi è stato in visita ufficiale in Italia dal Premier Mario Draghi, ndr) dagli Stati Uniti scatta l’annuncio di nuovi aiuti verso l’Ucraina: «Gli Stati Uniti hanno approvato altri 2 miliardi di dollari in prestiti e sovvenzioni all’Ucraina e ai Paesi vicini per l’acquisto di attrezzature militari statunitensi». Lo ha dichiarato il Dipartimento di Stato dopo l’ultima tranche da 675 milioni di dollari di nuovi aiuti militari diretti all’Ucraina annunciati stamani dal Segretario alla Difesa Lloyd Austin. È lo stesso importante esponente del Governo americano a spiegare nella riunione di Ministri della Difesa Nato a Ramstein, «Molti mesi dopo il primo incontro del contact group a Ramstein siamo di fronte a un nuovo momento chiave della guerra. Non vogliamo vivere in un mondo dove grandi potenze spostano i confini». Il volto della guerra, conclude Austin, «cambia e così cambia anche la missione di questo contact group”. Inoltre, Austin ha affermato che l’Occidente dovrà sostenere l’Ucraina nel lungo periodo». In queste ore intanto è giunto a sorpresa la visita del Segretario di Stato Usa Antony Blinken a Kiev per incontrare il Presidente Zelensky. La terza guerra mondiale dietro l’angolo è il monito che risuona ancora dal Vaticano con Papa Francesco indomito nell’invocare la necessità della pace: «La tempesta della pandemia da Covid ci ha costretto a limitazioni della vita quotidiana e delle attività pastorali, ma ora sembra che il peggio sia passato e grazie a Dio possiamo ritrovarci. Ma purtroppo l’Europa e il mondo intero sono sconvolti da una guerra di speciale gravità, sia per la violazione del diritto internazionale sia per i rischi di escalation nucleare, sia per le pesanti conseguenze economiche e sociali. E’ una terza guerra mondiale ‘a pezzi’, di cui voi siete testimoni nei luoghi in cui state svolgendo la vostra missione», lo ha detto il Pontefice nel suo incontro con i rappresentanti pontifici.