Il 22 luglio Alessandra Matteuzzi decise di lasciare definitivamente Giovanni Padovani. La sorella Stefania si era un po’ allontanata da lei, in quanto Alessandra ricadeva sempre nelle sue bugie: “Io avevo paura del comportamento di questa persona, ma lei mi diceva di volergli dare puntualmente un’ultima possibilità”. Quel giorno, però, c’è stato il riavvicinamento tra sorelle: “Lei era disperata, mi aveva dato ragione. Il 29 luglio andò a sporgere denuncia contro di lui, da sola. Era proprio convinta al cento per cento. Ha trascorso tutto il mese d’agosto con le tapparelle giù e le finestre chiuse per fingere che lei non fosse in casa”.
Il 23 agosto, giorno della sua uccisione, Stefania Matteuzzi aveva incontrato la sorella Alessandra: “Mi raccontò tutto, anche che nella giornata precedente lui si era presentato di nuovo sotto casa sua e le aveva staccato la luce. Io le chiesi di non tornare a casa, ma lei doveva andare a dare da mangiare al cane. Lì ho sbagliato, magari… Lei era convinta lui non ci fosse quella sera, perché avrebbe dovuto essere in Sicilia con la squadra. Così tornò là e mi chiamò poco prima di arrivare: a un certo punto ho sentito solo delle urla di lei e di lui, incomprensibili. Non ho sentito dialogo, né una discussione. Con il telefono del mio compagno ho chiamato i carabinieri, intanto ci stavamo dirigendo a Bologna. Poi il telefono di Alessandra si è ammutolito, non suonava più. Quando sono arrivata là c’erano già ambulanza e polizia”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Stefania Matteuzzi: “Giovanni Padovani era aggressivo anche con me”
Stefania Matteuzzi, sorella di Alessandra, uccisa a martellate sotto casa a Bologna dall’ex compagno Giovanni Padovani, è intervenuta, in lacrime, a “Domenica In”. La donna ha ricordato la vittima in questi termini: “Condividevamo le piccole e le grandi cose, la gestione familiare. Ogni giorno telefonicamente ci raccontavamo tutto quello che ci succedeva. Un anno fa mi parlava di Giovanni, mi faceva gli screenshot dei messaggi. Si erano conosciuti attraverso Facebook, ma all’inizio il loro rapporto era di amicizia: lui le aveva raccontato un problema di salute avuto in passato e mia sorella Alessandra era rimasta molto colpita da questa confessione”.
Stefania Matteuzzi assistette al primo appuntamento tra Alessandra e Giovanni Padovani: “Quando lo vidi non mi fece un’impressione negativa, ma neanche nel periodo seguente fino a Ferragosto 2021. Era gentile, anche con la mia mamma. Non posso dire nulla. Io e il mio compagno abbiamo capito che qualcosa non andava bene da gennaio 2022. Lui mi contattava di continuo, di giorno, di sera e voleva il mio appoggio: secondo lui mia sorella lo tradiva e io dovevo coalizzarmi con lui per aiutarla. Cercavo di farlo ragionare con tranquillità ed educazione, ma col passare delle settimane era diventato verbalmente aggressivo nel dialogo con me. Purtroppo, mia sorella gli dava ragione, ma col tempo ha preso atto che lui faceva cose sempre più gravi e ha iniziato ad avere paura”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Stefania Matteuzzi: “Ora ho paura”
Stefania Matteuzzi ha paura. È una donna distrutta dal dolore per la morte della sorella, Alessandra Matteuzzi, uccisa a martellate sotto casa a Bologna e poi vittima anche dell’odio sui social perché, hanno deciso gli hater, “troppo appariscente”. Oggi Stefania Matteuzzi non nasconde di temere che l’uomo ritenuto il suo assassino, l’ex compagno di Alessandra Matteuzzi, Giovanni Padovani, possa tornare libero in poco tempo e fare del male a lei e alla famiglia dopo aver massacrato la 56enne senza pietà al culmine di un presunto tunnel di stalking e intimidazioni, agito per mesi contro la sua ex. Stefania Matteuzzi ospite a Domenica In per parlare del suo dolore e della storia di Alessandra, brutalmente strappata alla vita dopo aver impegnato gran parte della sua esistenza a sostenere gli altri, in primis i suoi genitori.
Poco dopo l’omicidio di Alessandra Matteuzzi, avvenuto la sera del 23 agosto scorso in via dell’Arcoveggio, a Bologna, Stefania Matteuzzi ha parlato ai microfoni dei giornalisti e ha descritto qui drammatici istanti per come lei li ha vissuti, al telefono con la sorella al momento dell’aggressione e costretta dalla distanza all’impossibilità di salvarla. Il 29 luglio precedente, secondo il racconto di Stefania Matteuzzi, la 56enne aveva denunciato l’ex compagno, il 27enne ex modello e calciatore Giovanni Padovani, ma nulla sarebbe avvenuto in termini di tutela della vittima.
Stefania Matteuzzi e l’ultima telefonata con la sorella Alessandra: “Ho sentito le urla e…”
Quando Alessandra Matteuzzi è stata uccisa, il 23 agosto scorso, la sorella Stefania Matteuzzi era al telefono proprio con lei e ha sentito le grida, sempre più forti, che hanno incorniciato l’efferato omicidio. Nel suo racconto di quell’ultima telefonata con la 56enne poi uccisa a martellate, Stefania Matteuzzi ha ripercorso il dramma di non poterla aiutare immediatamente e ha spiegato di aver intuito immediatamente quanto stava accadendo. Per questo avrebbe chiamato il 112, convinta che qualcosa di terribile stesse per abbattersi sulla loro vita.
“Me l’ammazza“, ha pensato Stefania Matteuzzi dopo aver capito, durante la chiamata con la sorella, che l’ex di Alessandra Matteuzzi, Giovanni Padovani, era lì con lei e aveva iniziato ad aggredirla: “Ho cominciato delle grandi urla, ‘Aiuto, Giovanni, no!’, poi sentivo lui urlare, non parlare. Solo grandi urla, fino a quando non si è interrotta la comunicazione (…). Ho pensato ‘La ammazza’. Eravamo preoccupati perché lui aveva fatto già degli agguati, prima se l’è trovato nelle scale del condominio, poi staccava la luce dal contatore giù, una volta è salito dalla terrazza perché era al secondo piano, c’erano fatti già gravi”.
Stefania Matteuzzi sul presunto assassino Giovanni Padovani: “Io ho paura, se lo lasciano libero…”
Poco dopo il delitto di via dell’Arcoveggio a Bologna, al Corriere della Sera Stefania Matteuzzi ha spiegato di non sentirsi al sicuro neppure ora che Giovanni Padovani, accusato di essere l’assassino di Alessandra Matteuzzi, è in carcere. Nessuna decisione, a suo dire, sarebbe stata presa dalle autorità in merito alle condotte denunciate dalla 56enne prima di morire. Ora anche lei vive nel terrore, proprio come la sorella, e teme che l’uomo possa essere scarcerato.
“A giugno, prima della denuncia del 29 luglio, avevamo chiamato le forze dell’ordine – ha raccontato ancora Stefania Matteuzzi – perché aveva avuto episodi violenti, buttando bicchieri per terra… Mia sorella era demoralizzata, son stata con lei fino all’ultimo e non era stata presa alcuna decisione che noi sappiamo (sulla misura del presunto divieto di avvicinamento, ndr). Ho paura, io potrei anche morire perché dopo questa cosa uno non può più vivere, però al di là di questo ho paura anche per le persone che mi stanno vicine. Se lo lasciano libero, lui (Giovanni Padovani, ndr) mi ammazza sicuro o ammazza qualcuno vicino a me. Ho paura“. Giovanni Padovani sarebbe stato fermato dalla polizia, la sera del 23 agosto scorso, sulla scena del crimine con l’arma del delitto ancora in mano.