L’inefficacia del bonus 200 euro come misura di welfare volta a tamponare i danni dovuti all’inflazione poi all’incremento del bonus carburante ed energia, dovuto peraltro alle scelte del governo di rinunciare al gas rosso, hanno praticamente reso quasi inutile la misura di sussidio.
Bonus 200 euro partite IVA: un contributo quasi inutile
Tuttavia in molti sperano di poter recuperare qualche soldo dai contributi governativi attraverso l’accesso a nuove misure di welfare come il bonus 200 euro.
Sappiamo benissimo che il bonus è stato accreditato automaticamente a tutti i pensionati ai lavoratori statali. Per quanto concerne invece le partite IVA si attendeva che venisse comunicata una data in cui si sarebbe potuto procedere all’inoltro della domanda.
In pochi ci credono in realtà perché i fondi da destinare a questa categoria dei lavoratori è veramente minima e invece i lavoratori sono tantissimi circa 400.000 partite IVA rischiano di essere tagliati fuori dalla misura rispetto ai 3,4 milioni di partite IVA che esistono in Italia attualmente.
Stiamo parlando di una misura superiore al 10% degli aventi diritto.
Bonus 200 euro partite IVA: non sarà per tutti
In particolare è stata la Confesercenti a far comprendere al governo che i fondi stanziati sono veramente pochissimi. In particolare le partite IVA che hanno presentato un reddito inferiore ai 35 mila euro e quindi che presenterebbero tutti i requisiti per poter accedere al bonus sarebbero in disavanzo di circa 400.000 unità.
Inoltre la mancanza di chiarezza per la presentazione delle domande farà il resto, si pensa che ci sarà il click Day e quindi una serie di lavoratori indipendenti e avanzeranno la richiesta di poter ottenere il bonus, altri invece si metteranno nella mischia credendo di non poterlo mai ricevere o di vedersi rifiutati la domanda. E forse hanno anche ragione.
Per tutto il resto, sempre nella speranza che il governo aumenti fondi a disposizione si resta in attesa, le elezioni del 25 settembre non saranno certamente un valido aiuto.