LA RITIRATA DELLA RUSSIA DA KHARKIV E LE PAROLE DI MEDVEDEV SULLA GUERRA MONDIALE
Prosegue la forte avanzata della controffensiva ucraina nell’est del Paese, con altre città liberate in queste ultime ore: stando a quanto affermato dal 130esimo battaglione di Kiev, «le avanguardie sarebbero ormai in vista del confine russo». Parallelamente, Putin ha rilevato come gli attacchi ucraini vicini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia potrebbero avere conseguenze «catastrofiche» in quella che non si può escludere come una terza guerra mondiale nucleare. Ma è in generale la diplomazia internazionale che rischia di sfaldarsi completamente sul conflitto in Ucraina: l’ambasciatore russo in Germania, Sergey Nechaev, fa sapere come «La fornitura di armi letali della Germania all’Ucraina rappresenta una linea rossa che Berlino non avrebbe dovuto oltrepassare».
L’intelligence di Kiev, citando fonti russe, fa sapere che il comandante del Distretto militare occidentale della Russia è stato licenziato dopo una serie di pesanti sconfitte in Ucraina dell’est, specie nell’area di Kharkiv: secondo il bollettino dell’intelligence UK, «la Russia ha probabilmente ordinato il ritiro delle proprie truppe dall’intera area occupata della regione di Kharkiv, a ovest del fiume Oskil, un settore in cui restano sacche isolate di resistenza, ma da mercoledì l’Ucraina ha riconquistato un territorio pari ad almeno due volte l’area di Greater London». Mentre prosegue la liberazione di diverse aree del Paese, la replica netta arriva dal vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev: «Un certo Zelensky ha detto che non avrebbe dialogato con coloro che danno ultimatum. Questi ‘ultimatum’ sono solo un piccolo riscaldamento per le condizioni che verranno stabilite in futuro. Le conosce: la capitolazione totale del regime di Kiev alle condizioni della Russia». Risposta diretta dal Governo di Kiev, con il Presidente Zelensky che alla nazione stamane ravvisa «Non è possibile revocare le sanzioni. Non possiamo discutere niente con la Russia finché non se ne va. È possibile che dopo la guerra si possa parlare della revoca di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in questi negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà lasciato tutti i nostri territori».
UCRAINA LIBERA TRE CITTÀ NEL KHARKIV: LA TERZA GUERRA MONDIALE SARÀ EVITATA? PARLA LAVROV
Nel 200esimo giorno di guerra in Ucraina le forze governative proseguono nella fase veemente di controffensiva arrivando a liberare in poche ore ben 3 città vicine a Kharkiv, centro nodale dell’est ucraino in mano da mesi ai filorussi: la “terza guerra mondiale” resta sempre sullo sfondo degli allarmi lanciati di continuo da Kiev, dall’ONU e dalla stessa Mosca visto il perdurante stato di conflitto diplomatico tra Occidente e Oriente in questi ultimi mesi, eppure le notizie che arrivano dal fronte sembrano raccontare un cambio imponente di scenario sul conflitto alle porte dell’Europa. La controffensiva finanziata ed equipaggiata dall’Occidente sta portando finalmente frutto: le truppe russe indietreggiano e vedono liberate tre città come Kupiansk, Balakliya e Izyum, tutte strategiche per la tenuta nella regione delle milizie di Mosca.
Il Cremlino fa sapere che il cambio di strategia militare è nell’ordine degli eventi in quanto serve a «riorganizzare le truppe», ma la realtà sembra pendere più dalla parte della versione ucraina, pur rimanendo il forte rischio di una prossima terza guerra mondiale: le forze di Kiev, nel giorno 200 dall’offensiva militare russa, spingono la controffensiva nell’est e nel sud del Paese e recuperano circa 3mila chilometri quadrati di territorio dopo mesi di avanzamenti lentissimi delle truppe russe. Le forze occupanti hanno poi lanciato bombe su Kupiansk tentando di riprendersi le sponde est della città appena perduta: «la situazione non è facile, ma la zona è già completamente controllata dai nostri militari», fanno sapere dal consiglio comunale locale. In merito alla prossima convocazione della Duma (la camera bassa del parlamento russo, ndr) voluta dal Presidente Putin per provare a rispondere alle critiche giunte sulla gestione del conflitto in Ucraina, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov alla Tass fa sapere «La Russia non rifiuta le trattative con l’Ucraina, ma vi sono alcuni ritardi che complicano il processo negoziale». L’Ucraina, conclude il Ministro, «dovrebbe capire che più a lungo ritarda il processo, più difficile sarà negoziare con noi».
TERZA GUERRA MONDIALE E MINACCIA NUCLEARE: SPENTA LA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA
«Gli ucraini stanno combattendo coraggiosamente per il loro futuro. Stanno lottando anche per i nostri valori comuni. L’Ue è stata al loro fianco dal primo giorno della guerra della Russia: lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ribadendo il sostegno europeo a Kiev in quella che deve a tutti costi essere evitata, ovvero la “terza guerra mondiale” alle porte dell’Europa. La guerra sul campo, lo scontro diplomatico a livello internazionale e in più il dramma di una situazione ancora non risolta sul fronte nucleare: la centrale di Zaporizhzhia infatti nelle ultime ore ha visto spegnersi il sesto ed ultimo reattore, fermando di fatto l’intera attività della rete elettrica (resta in piedi solo quella di riserva).
L’annuncio è stato dato dall’agenzia nucleare statale Energoatom che più volte in passato ha ravvisato il forte rischio di una potenziale terza guerra mondiale nucleare: «Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo. È stata ripristinata la linea elettrica di riserva della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia (Znpp), che fornisce all’impianto l’elettricità esterna necessaria per il raffreddamento del reattore e altre funzioni di sicurezza», fa sapere assieme alla Aiea. Lo scontro tra Ucraina e Russia alle “porte” della centrale nucleare non accenna a diminuire e la situazione si fa sempre più complessa. «L’integrità fisica dell’impianto – aveva spiegato l’esperto direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi – è stata violata più volte. Violazioni che non sono avvenute per caso, ma deliberatamente. Ovunque ti trovi, qualunque cosa pensi di questa guerra, questo è qualcosa che non può accadere ed è per questo che stiamo cercando di mettere in atto alcuni meccanismi e di essere presenti».