Giovanni Storti, storico membro del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, è consapevole del fatto che fare i comici in questa epoca storica non è per nulla semplice: “Ho paura che tanti personaggi ideati negli anni passati oggi non siano più proponibili. Oggi ci sono i paladini di tutto, in guerra contro tutti, che non capiscono che raccontare anche in modo buffo realtà faticose e importanti di sofferenza non fa che bene”, ha ammesso ai microfoni del Corriere della Sera.
In passato, però, proprio quei personaggi hanno fatto ridere tante persone. “Nel circo di Paolo Rossi io interpretavo un imbonitore, Giacomo era sdraiato su un carrellino, come quelli che si vedono ancora in India, era senza mani e gambe e io lo frustavo. Pensare che durante le prove due persone in carrozzina ridevano come matti; adesso sarebbe impensabile. Come quando Aldo faceva il cieco che riprendeva la vista. Era tutto una finta, ma oggi viene tutto preso molto sul serio”.
Giovanni Storti: “Molti miei personaggi oggi inopportuni”. I progetti attuali
Nonostante molto sia cambiato negli ultimi anni, tanto che Giovanni Storti ritiene che molti dei suoi personaggi oggi risulterebbero opportuni, il membro del trio Aldo, Giovanni e Giacomo ha continuato a portare in alto la sua comicità. Nel film “Le voci sole” ha un ruolo drammatico, il suo primo, ma riesce comunque a fare sorridere gli spettatori.
“Anche nelle parti intense cerco di mettere qualcosa di comico, mi piace questa cifra; del resto in fondo mi sento una persona drammatica, seria, anche perché è faticoso dover essere sempre comici”, ha raccontato al Corriere della Sera. I temi trattati nella pellicola sono importanti e soprattutto profondamente attuali: dalla delocalizzazione del lavoro al ruolo nella società dei social network. E sottolinea: “Il cinema è diverso, alla fine sei quasi condizionato dal successo che ha decretato il pubblico. La tv invece è stata il palco delle grandi follie.