A “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, è stato approfondito il caso di Benno Neumair. Nella giornata di oggi, martedì 13 settembre 2022, parla la difesa del reo confesso in aula, che, ha spiegato l’inviata Carla Lombardi, cercherà di dimostrare la sua incapacità totale di intendere e di volere in entrambi gli omicidi.
Lo psichiatra interrogato ha asserito durante l’udienza quanto segue: “Benno ha un fragile equilibrio. Forse non riesce e non è in grado di andare a vivere da solo. Sapeva di avere un contratto con la scuola, che però sarebbe finito. Ha una vaga intenzione di andare all’estero e non comprende il suggerimento che la zia Betty gli darà a dicembre. Volendoci sei mesi per la disdetta dall’affitto, si rende conto che il gioco non vale la candela. In questa situazione di estrema fragilità, avere qualcosa che gli dà un piccolo equilibrio gli consente di rimanere in una stabilità piuttosto fragile, simile a quella dei giocolieri che stanno su una trave messa sulla palla. Però, lui non è un bravo giocoliere. Era capace di volere quanto il pistone del motore è capace di resistere allo scoppio della miscela”.
BENNO NEUMAIR: “VOLEVO SOLO IL SILENZIO”
“Storie Italiane” ha anche mandato in onda alcuni frammenti della precedente testimonianza di Benno Neumair: “Mio padre da quello che mi ricordo si trovava in mezzo alla stanza, non so esattamente dove, ma così mi sembra – ha asserito –. Ero nella mia stanza per non discutere e per parlare… Dobbiamo scappare come all’asilo e rincorrerci l’un l’altro? Non capisco questa domanda, francamente. Ricordo che non ce la facevo più e che volevo semplicemente il silenzio. Questo è quello che so. Avevo mal di testa, il batticuore, ero sfinito. Stavo male e volevo il silenzio”.
Dopo gli omicidi, Benno Neumair ha raccontato di essere uscito di casa in bicicletta e aver imboccato una direzione a caso, ritrovandosi poi “per la strada verso il parco Talvera. Ho pedalato e mi sono ritrovato giù verso il lido. Avevo il cellulare dei miei genitori con me, il mio credo fosse rimasto a casa nei vestiti”.