La stagione 2022-23 dell’Accademia Filarmonica Romana è un’ampia proposta, per un pubblico di tutte le età e per tutti i gusti, dislocando la sua programmazione, come di consueto, fra Teatro Argentina per i concerti di musica da camera con solisti ed ensemble internazionali, il Teatro Olimpico per la danza e gli spettacoli, la Sala Casella per progetti specifici e rassegne.
Undici concerti al Teatro Argentina (il giovedì, alle ore 21), che attraversano la storia della musica, dal Seicento al Novecento storico fino a novità in prima assoluta, con interpreti di grande qualità. Dalle nuove leve entrate giovanissime nel circuito musicale internazionale, ad esecutori di consolidata e solidissima carriera artistica.
L’inaugurazione della stagione concertistica sarà il 27 ottobre con l’Alban Berg Ensemble Wien, fra le formazioni europee di maggior prestigio, un ensemble legato alla tradizione musicale e attento alle novità della musica d’oggi. In formazione di quintetto interpreta alcuni capolavori del Novecento storico di Debussy (un doveroso omaggio per i 160 anni della nascita) e Schoenberg, affiancati dalla teatrale e suggestiva Vox Balenae del 1971 di George Crumb, per la quale i musicisti, come richiesto dallo stesso autore, suoneranno indossando una maschera in viso, mentre una suggestiva illuminazione scenica blu intenso avvolgerà l’intera platea del teatro.
Pianista completo, dotato di capacità espressiva e di un controllo rigoroso del suono, Benedetto Lupo sarà impegnato il 17 novembre in un programma interamente dedicato alla musica russa, fra le malinconiche Stagioni op. 37a di Čajkovskij e l’irrequietezza dei Preludi di Scriabin.
Novità assoluta il 24 novembre per Tutta la notte i cani hanno abbaiato opera da camera che la Filarmonica ha commissionato alla giovane compositrice Federica Volante su testo di Sandro Cappelletto e un cast quasi interamente al femminile. Personalità eclettica, Gloria Campaner torna a suonare per l’istituzione romana il 15 dicembre con un ‘classico’ del repertorio pianistico, i 24 Preludi op. 28 di Chopin, che ha recentemente inciso per la Warner. “Un viaggio nel respiro del mondo, nell’emotività umana” come racconta la stessa pianista, che sul palco viene affiancata da Alessandro Baricco.
Come è stato per il 2022, anche il 2023 si apre all’insegna di Šostakovič e del progetto dedicato all’integrale dei suoi Quartetti per archi che il Quartetto Prometeo ha avviato con successo lo scorso anno. Composti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti attraversano un importante spaccato del Novecento e diventano preziosa testimonianza di un’epoca storica e dell’evolversi della scrittura del compositore. Due i concerti nella presente stagione, il 26 gennaio e il 20 aprile, con l’esecuzione dei cinque quartetti centrali (dal n. 6 op. 101 al n. 10 op. 118).
Il 9 febbraio sarà la volta di Christian Poltéra, violoncellista svizzero, classe 1977, percorre con il suo talento la letteratura per violoncello dal Seicento alla musica d’oggi. Con la pianista Kathryn Stott esegue alcune delle composizioni da camera più note per violoncello e pianoforte di Brahms, Prokof’ev e Chopin.
Il 23 febbraio altro debutto alla Filarmonica con il giovane, Giuseppe Gibboni vincitore nel 2021 del 56º Premio Paganini di Genova, con l’altrettanto giovane chitarristaCarlotta Dalia forma un insolito duo che nel programma spazierà dai virtuosistici Capricci di Paganini al tango di Piazzolla, passando per i Caprichos de Goya di Castelnuovo-Tedesco.
Grande amico della Filarmonica e del mondo musicale romano, Mischa Maisky, con il suo prezioso violoncello Montagnana del ‘700, torna “a furor di popolo” anche in questa stagione, il 2 marzo, per eseguire tre (n. 1, 4 e 5) delle sei Suites per violoncello solo di Bach, Musica che non ci si stanca mai di ascoltare, né di eseguire, alla ricerca di quelle tante “sfaccettature” che lo spartito offre.
Atteso debutto alla Filarmonica anche per Augustin Hadelich il 23 marzo. Prestigioso talento, classe 1984, impugna il prezioso violino Giuseppe Guarneri del Gesù del 1744, in un programma per violino solo La stagione all’Argentina si chiude il 4 maggio con Non udite lo parlare? La parola al violino nell’età del barocco concerto affidato all’eccellenza di Imaginarium Ensemble e dedicato all’affascinante rapporto tra voce umana e virtuosismo strumentale italiano dal primo Seicento sino al tardo Barocco.
Torna la danza al Teatro Olimpico con quattro titoli proposti dalle migliori compagnie di danza italiane e internazionali – Balletto di Roma, Parsons Dance, Roma City Ballet Company, Balletto di Milano – cui si aggiungono i leggendari Mummenschanz gli acclamati “musicisti del silenzio”, che festeggiano i loro primi cinquant’anni di attività. La Filarmonica mette in cartellone quest’anno anche un musical, ospitando la tournée internazionale di Rocky Horror Show.
L’apertura della stagione della danza sarà il 4 ottobre (in programma fino al 9) con il Balletto di Roma nello storico riallestimento del capolavoro shakespeariano Giulietta e Romeo di Fabrizio Monteverde, fra i migliori e più completi coreografi contemporanei, un classico della coreografia italiana
Arriva a Roma il musical The Rocky Horror Show (dall’1 al 6 novembre, in collaborazione con LSD Edizioni). Dopo oltre 40 anni, la creatura di Richard O’Brien non smette di travolgere e sovvertire le regole.
Assente dal Teatro Olimpico dal 2007, dall’8 al 13 novembre sale sul palco del teatro capitolino la Parsons Dance. Appuntamento natalizio con la Roma City Ballet Company, eccellenza della danza classica italiana, che porta in scena dall’8 all’11 dicembre Lo schiaccianoci intramontabile opera di Čajkovskij, diretta e coreografata da Luciano Cannito, basata sulla versione originale del celebre balletto di Petipa. 50 anni di successi per una delle compagnie più famose e uniche al mondo.
I Mummenschanz tornano a Roma dal 31 gennaio al 5 febbraio, guidati dalla sua fondatrice Floriana Frassetto. Stephen Delattre, coreografo francese di fama internazionale, rispetta fedelmente il romanzo di Victor Hugo nella sua versione di Notre-Dame de Paris, ultimo spettacolo di danza della stagione (8-12 febbraio). Sul palco il Balletto di Milano
Spazio ideale per progetti, laboratori e concerti, in un rapporto più diretto e di stimolante confronto fra artisti e pubblico, la Sala Casella accoglie anche in questa stagione un nutrito numero di appuntamenti.I l primo ciclo di concerti sarà la seconda edizione di “Dialoghi. Roma-Ischia”.
Si conferma anche la collaborazione con Rai Radio3 per il nuovo ciclo di quattro “Lezioni di musica” quest’anno dedicate ai Trii con pianoforte, come sempre basato sull’interazione dal vivo tra il conduttore Giovanni Bietti e gli interpreti. Nello spazio liminare è il titolo del concerto multimediale dell’8 ottobre, che in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, tre università americane e il coinvolgimento del Conservatorio Santa Cecilia, presenta in prima assoluta i lavori di compositori, coreografi, video-artisti prodotti durante la pandemia.
Il 27 novembre si apre la nuova edizione di “Fabrica, musica e letteratura”, Dal 28 novembre al 2 dicembre spazio alle proposte realizzate in collaborazione con l’Associazione culturale “Annarosa Taddei”, una mini rassegna in cui troviamo l’omaggio al compositore Sandro Fuga. Collaborazione con Rai Radio3 confermata anche per la seconda edizione del “Violoncello svelato”
Prosegue con convinzione ed entusiasmo anche il ciclo “Assoli” giunto alla sua settima edizione e dedicato alla creazione di musica nuova con la partecipazione di giovani strumentisti e giovani compositori. Sei concerti a partire dal 21 aprile, ognuno dedicato alla scrittura contemporanea per singolo strumento. La programmazione della Sala Casella si completa con i tre concerti dei giovani interpreti premiati dalla Società Umanitaria.
Si rinnova la collaborazione con AsLiCo per il progetto OperaDomani dedicato ai ragazzi dai 6 ai 15 anni con percorsi mirati, delineati durante l’arco scolastico, che sfociano nello spettacolo partecipativo a conclusione del progetto, quest’anno dedicato all’opera mozartiana Il flauto magico, fra le più celebri e amate di tutti i tempi.
È consolidata la collaborazione fra Accademia Filarmonica e Reate Festival la cui missione di recupero di partiture poco note ha portato alla riscoperta, negli ultimi anni, di interessanti lavori, dal repertorio antico al Novecento. Quest’anno la scelta cade sull’opera buffa Le astuzie femminili di Domenico Cimarosa, rappresentata la prima volta al Teatro dei Fiorentini di Napoli nel 1794