IL DISCORSO DI VON DER LEYEN E I POSSIBILI NEGOZIATI UCRAINA-RUSSIA: LE NOTIZIE SULLA POTENZIALE TERZA GUERRA MONDIALE
Secondo la vice Premier ucraina Olga Stefanishyna, dopo la controffensiva lanciata negli scorsi giorni da Kiev per respingere l’attacco russo ed evitare lo “spauracchio” di una terza guerra mondiale, i funzionari russi starebbero contrattando per negoziare. Una mossa che – secondo Kiev – sarebbe strettamente legata alla recente controffensiva ucraina, che ora la Russia vorrebbe cercare di fermare. «Il mio Paese si stava preparando allo scenario peggiore» in termini di rappresaglia russa, ma «finora l’Ucraina non è stata colta di sorpresa». Secondo il Presidente Volodymyr Zelensky, la situazione sul campo sta migliorando a favore dell’Ucraina: «Le misure di stabilizzazione dei territori ucraini liberati dall’occupazione russa sono state completate nei distretti con un’area totale di oltre 4mila chilometri quadrati».
Nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione, la Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen conferma l’impianto di sanzioni contro la Russia per via della guerra in Ucraina, non annuncia l’accordo sul price cap per l’emergenza gas ma rinnova il guanto di sfida al Cremlino: «Questa è una guerra alla nostra energia, una guerra alla nostra economia, una guerra ai nostri valori e una guerra al nostro futuro. Si tratta di autocrazia contro democrazia. E sono qui con la convinzione che, con coraggio e solidarietà, Putin fallirà e l’Europa prevarrà». Ancora Von der Leyen da Bruxelles conclude, «La solidarietà dell’Europa nei confronti dell’Ucraina rimarrà incrollabile. Fin dal primo giorno, l’Europa è stata al fianco dell’Ucraina. Con armi. Con fondi. Con l’ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più dure che il mondo abbia mai visto. Il settore finanziario della Russia è in crisi». Proseguono nel frattempo i bombardamenti russi su Mykolaiv e nel Donetsk mentre la controffensiva ucraina prosegue nella liberazione di aree tra il Kherson e Kharkiv.
RUSSIA VS UCRAINA, LA TERZA GUERRA MONDIALE EVOCATA DA PAPA FRANCESCO “È FOLLE”
«La guerra in Ucraina è folle» e continua ad esserci il rischio di una «terza guerra mondiale»: nel suo arrivare in Kazakistan, Papa Francesco ha ribadito subito il tema centrale dell’emergenza geopolitica mondiale che attanaglia da almeno 202 giorni le cancellerie di mezzo globo. La guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina – pur se giunta attualmente ad uno scenario di forte controffensiva di Kiev nei territori di Kharkiv, Kherson e nel Sud del Paese – vede allontanarsi sempre più l’ipotesi di negoziati, per volere tanto del Cremlino quanto dello stesso Presidente Zelensky. È davanti a questo stallo che Papa Francesco richiama i potenti della Terra ad uno sforzo di pace immediato: «è un pellegrinaggio di dialogo e di pace» quello intrapreso da oggi fino a giovedì prossimo nella immensa ex repubblica sovietica, «Qui Giovanni Paolo II venne a seminare speranza subito dopo i tragici attentati del 2001. Io vi giungo nel corso della folle e tragica guerra originata dall’invasione dell’Ucraina, mentre altri scontri e minacce di conflitti mettono a repentaglio i nostri tempi».
Papa Francesco spiega nel suo discorso con il Presidente del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev, «Vengo per amplificare il grido di tanti che implorano la pace, via di sviluppo essenziale per il nostro mondo globalizzato. Proprio pensando all’impegno globale per la pace, esprimo vivo apprezzamento per la rinuncia agli armamenti nucleari che questo Paese ha intrapreso con decisione; così come per lo sviluppo di politiche energetiche e ambientali incentrate sulla decarbonizzazione e sull’investimento in fonti pulite, che l’Esposizione internazionale di cinque anni fa ha messo in risalto». Di pace e futuro hanno parlato stamane il Premier italiano Mario Draghi e il Presidente ucraino Zelensky, non nascondendo i problemi all’orizzonte di una potenziale terza guerra mondiale: «Ho avuto una conversazione con il premier italiano Mario Draghi e l’ho informato degli sviluppi al fronte. Ho sottolineato l’importanza della cooperazione con l’Italia in materia di difesa. Dovremmo intensificarla», ha scritto su Twitter il n.1 di Kiev, aggiungendo «Abbiamo discusso della situazione alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. La garanzia della sua sicurezza è la smilitarizzazione e il ritorno sotto il controllo ucraino».
TERZA GUERRA MONDIALE ALLARGATA: RUSSIA E CINA DISCUTERANNO SULLA CRISI UCRAINA. SUL CAMPO INTANTO…
Di terza guerra mondiale ha parlato però ancora la Russia, con il messaggio durissimo arrivato dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev, alla vigilia dell’importante vertice geopolitico di Samarcanda giovedì prossimo: «La bozza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina diffusa dalla presidenza di Kiev è di fatto un prologo alla Terza Guerra Mondiale», scrive l’ex Presidente russo. «Naturalmente nessuno darà alcuna garanzia ai nazisti ucraini, dopotutto è quasi come applicare l’Art. 5 del Trattato della Nato – ha aggiunto ancora Medvedev – . Se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello».
Poco prima era stato direttamente il Cremlino ad annunciare come Putin discuterà «nei dettagli la situazione in Ucraina durante il vertice con il presidente cinese Xi Jinping a Samarcanda»: la Cina, conclude Mosca, «ha un approccio equilibrato alla crisi ucraina e manifesta la sua comprensione delle ragioni che hanno costretto la Russia ad avviare l’operazione militare speciale». Sul campo nel frattempo proseguono le controffensive dei militari ucraini e i paralleli bombardamenti delle forze russe sugli obiettivi conquistati mesi fa e ora a rischio per l’avanzata di Kiev. Esplosioni questo pomeriggio sono state udite nella base russa di Melitopol mentre nell’area del Kherson e del Kharkiv prosegue la serrata guerra quotidiana tra i due opposti eserciti. Secondo fonti della Casa Bianca al NYT, la strategia alla base della controffensiva dell’Ucraina contro la Russia «ha iniziato a prendere forma mesi fa durante una serie di intense conversazioni tra funzionari ucraini e Usa»: Mosca non intende stare a guardare a prepara “vendetta” nei prossimi giorni, rivelano fonti di intelligence da Londra. Nel frattempo il Cremlino fa sapere come i russi siano “sensibili” in merito all’operazione militare in Ucraina e quindi «è comprensibile che l’opinione pubblica reagisca in modo emotivo agli sviluppi, ma i russi appoggiano il presidente Putin e la società è solida intorno alle decisioni che prende il capo dello Stato», sottolinea il portavoce Dmitry Peskov.