Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha rilasciato un’intervista ai colleghi del quotidiano “Avvenire”, affrontando anche la questione relativa ai vaccini Covid e alla quarta dose aggiornata a Omicron. In primis, l’esperto ha tenuto a ricordare che per mezzo della vaccinazione contro il Coronavirus, “nel primo anno della loro applicazione i vaccini hanno salvato 20 milioni di vite nel mondo, un numero che corrisponde a un terzo della popolazione italiana”.
Secondo Locatelli, in questa fase è opportuno conferire ulteriore protezione rispetto al rischio di sviluppare malattia grave o di morire. Ecco perché “raccomandiamo che aderiscano alla campagna prioritariamente le persone a rischio, cioè chi per questioni anagrafiche o per patologie concomitanti è più esposto: mi riferisco in particolar modo agli over 60 o a chi presenta un’alterazione della risposta immunologica, a chi soffre di fibrosi polmonare, ai diabetici, a chi ha problemi cardiaci seri, tanto per fare un esempio. Ma la raccomandazione si estende anche agli operatori sanitari, a chi lavora nelle Rsa e agli ospiti di queste strutture, alle donne in gravidanza. Lo strumento che abbiamo già sono i vaccini bivalenti, che determinano un aumento significativo dei titoli anticorpali anche contro BA.4 e BA.5, dominanti nel nostro Paese”.
FRANCO LOCATELLI: “ERRORE ASPETTARE VACCINI AGGIORNATI”
Sempre su “Avvenire”, Franco Locatelli ha sottolineato che a breve arrivano anche i vaccini più nuovi, disegnati proprio su BA.4 e BA.5 e approvati poche ore fa dall’Ema: “Tutti i vaccini che abbiamo sono però validi ed efficaci nel prevenire la malattia grave e la morte da Covid. Il punto fondamentale è la tempestività della vaccinazione, non la tipologia di vaccino con cui si procede alla somministrazione: la stessa Ema, nel comunicato elaborato in collaborazione con Ecdc, lo ha spiegato a chiare lettere proprio in occasione dell’approvazione dei bivalenti”.
Il messaggio è chiaro, insomma: aspettare non ha senso, in quanto i vaccini approvati lunedì e codificati per BA.4 e BA.5 arriveranno in Italia non prima di due o tre settimane e “ritardare la vaccinazione nelle categorie a rischio che ho elencato poco fa, specie se il precedente richiamo è lontano nel tempo, sarebbe un errore. Possono riceverli tutti gli over 12, a patto che l’ultima vaccinazione o l’eventuale infezione da Covid risalgano a più di 4 mesi fa. Nell’offrire questa possibilità le autorità sanitarie italiane si sono allineate alla posizione espressa dall’Ema”.